Cosmi: «Non capisco, ma Trapani non merita discredito»
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Cosmi: «Non capisco, ma Trapani non merita discredito»

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Tanta paura per l’auto in fiamme per Serse Cosmi, tornato a Perugia per stare in famiglia in attesa che a Trapani si capisca il perché del rogo

Serse Cosmi non è fuggito, dice di aver solamente dato adito a un suggerimento del presidente del Trapani Morace dopo che la sua auto è stata incendiata. Vuole rimanere tranquillo e la sua famiglia ha avuto paura per lui. Il tecnico ha ricostruito cosa è successo martedì notte: «Ero a cena con la squadra, la vicina mi ha svegliato e ho visto i pompieri con l’auto in fiamme». Coi vigili del fuoco è arrivata la Scientifica che ha tranquillizzato Cosmi, il quale si è sentito dire che poteva non essere un fatto doloso e questo gli ha tolto un peso.

INCENDIO DOLOSO – La Digos è di parere opposto e questo non lo ha fatto dormire la notte, è andato in Questura e tuttora non capisce il motivo di quel gesto. «Non penso male, non ho motivo, aspettiamo le perizie e cerchiamo di capire» continua Cosmi, ancora scosso per l’accaduto. Dopo la gara di sabato i tifosi del Trapani hanno lanciato cori di scherno verso i giocatori e il tecnico li ha difesi ma la cosa è finita lì e secondo l’allenatore non è neppure stata organizzata.

NESSUN DISCREDITO – A La Gazzetta dello Sport Cosmi chiude parlando del suo rapporto col Trapani e con Trapani: «Io sto benissimo e sono trattato benissimo, mi sento un figlio di Trapani. La gente che ho incontrato dopo il fatto quasi abbassava lo sguardo per la vergogna, erano in imbarazzo davanti a me. Non era certo il caso, non c’era motivo, questo discredito Trapani non lo merita».