2013
Di Matteo: «Tornerò ad allenare. Chelsea? Nessun rancore»
Lex tecnico dei Blues pronto per una nuova avventura calcistica.
CHELSEA DI MATTEO – L’esperienza al Chelsea, dove ha vinto una storica Champions League, è indimenticabile per Roberto Di Matteo, che però è pronto a gettarsi nella mischia e a tornare ad allenare. La pausa è finita per il tecnico italiano, che ai microfoni di “France Football” ha anche ripercorso l’avventura con i Blues: «Si, sono pronto per un buon progetto. Se ho pianto dopo l’esonero al Chelsea? Questa è una questione personale della quale non voglio parlare. Sono convinto, però, del fatto che se fossi rimasto alla guida della squadra avremmo avuto successo. Cambiando tipo di gioco avremmo raccolto i frutti, ma è diventato difficile per me lavorare. Abramovich è una bella persona, al di là di tutto. Non sono affatto arrabbiato con lui. Era molto felice in quella notte storica della vittoria in Champions League. Sono contento di essere entrato nella storia di questo club, sono orgoglioso di quello che ho fatto al Chelsea, del ricordo che ho lasciato per la gente, i tifosi, il club ed alcuni giocatori».
Di Matteo ha poi discusso del ritorno di molti allenatori, in particolare in Italia, alla difesa a tre: «Negli ultimi anni è stata riscoperta la difesa a tre, una soluzione molto interessante. Ma bisogna aspettare per valutare se sia una soluzione vincente anche a livello internazionale. La Juventus ha vinto due scudetti con questo modulo, anche se aveva cominciato con quella a 4 nel 2011. Anche il Napoli gioca con la difesa a tre, Mazzarri continuerà così anche all’Inter e Zola ha utilizzato questo modulo al Watford, ma io ho sempre usato quella a quattro. Ora sto cercando di studiare questa soluzione per capire se può essere valida per quando tornerò ad allenare. La qualità principale di un allenatore è coinvolgere la squadra nel progetto, creare un rapporto di stima con i giocatori ed, infatti, io sono ancora in contatto con molti giocatori con i quali ho lavorato».
Infine, l’allenatore ha parlato del rapporto con la sua famiglia ed in particolare del dramma che ha vissuto dopo che sua sorella è diventata cieca: «Mia sorella ha cominciato ad avere problemi di vista all’età di 12 anni, dopo 3-4 anni ha perso la vista. All’epoca ero giovane, non mi rendevo conto della situazione, ma per i miei genitori è stato tragico. Mia sorella vive in Italia, ora ha un lavoro, una famiglia ed un figlio. Quando giocavo nel Chelsea, spesso veniva allo stadio. Ha seguito con mia madre la finale di Champions League a Monaco di Baviera dalla Tv. La forza della mia famiglia è la base per me. E’ molto unita e questo è stato molto importante per me. Spero che i ricercatori riescano a trovare una soluzione per far sì che i cechi possano tornare a vedere, stiamo seguendo le più recenti tecnologie».