Dybala Juve, storia di un grande amore (e di un grande tradimento)
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Editoriale

Dybala Juve, storia di un grande amore (e di un grande tradimento)

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Fumata nerissima nell’atteso incontro tra gli agenti di Dybala e la Juve: le tappe di una separazione che fa discutere

A scanso di clamorosi colpi di scena, Paulo Dybala e la Juve si diranno addio nel prossimo giugno. Quello che da settimane si respirava nell’aria, tra parole di circostanza da una parte e dall’altra, si è concretizzato con le prime luci della primavera. L’argentino non rinnoverà il suo contratto e dopo 7 stagioni lascerà Torino.

Già, la famigerata crisi del settimo anno si è abbattuta con crudeltà su un amore che sembrava Grande e immune dalle tempeste. Perché sin da quell’estate del 2015 il popolo bianconero ha “adottato” la Joya con un trasporto e una passione che si poteva riservare solo ai grandi numeri 10 del passato, cui spesso Paulo è stato accostato.

Un amore pieno, nel senso più profondo del termine, dunque cieco e irrazionale. Al punto da scomodare paragoni con Sivori piuttosto che con Messi dopo qualche lampo, accecante quanto si vuole, ma nel complesso davvero troppo effimero. Eppure, malgrado infiniti alti e bassi, l’affetto non è mai mancato.

E fino a tutto (o quasi) il 2021 anche la stima del club, se è vero che appena lo scorso autunno l’accordo per il rinnovo tra le parti era stato implicitamente sancito sulla parola. Una parola di fatto rimangiata nei mesi successivi dalla Juve (che non ci fa una gran figura…), non più convinta di voler investire milioni pesanti sull’argentino e celere nel dirottare denaro fresco nelle casse della Fiorentina per ingaggiare il crack Vlahovic.

Un tradimento inaccettabile per Dybala che si ritrova con un improvviso e doloroso cazzotto in faccia dopo le lusinghe da capitano e cardine del progetto tecnico. Uno shock d’amore che adesso potrebbe preludere alla vendetta, perché nella testa il cattivo pensiero si starà già facendo strada. Ci siamo passati tutti, è nel momento della rottura che ci si sente più fragili: bussare alla porta della peggior nemica del tuo vecchio amore, in fondo, un cliché senza tempo.