Hellas Verona, Hien: «La sensazione nel club era che se ricevevano una buona offerta sarei stato venduto» - Calcio News 24
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Hellas Verona, Hien: «La sensazione nel club era che se ricevevano una buona offerta sarei stato venduto»

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Isak Hien, difensore dell’Hellas Verona, ha parlato al portale svedese Expressen della sua esperienza nella finestra di mercato estiva

Isak Hien, difensore dell’Hellas Verona, ha parlato al portale svedese Expressen della sua esperienza nella finestra di mercato estiva.

OFFERTE – «A quanto ho capito, le offerte sono arrivate l’ultimo giorno di mercato, ma non erano abbastanza buone e non sono state accettate dal Verona, quindi non dovevo decidere su nulla. Poi mi sono abituato un po’ a quell’idea e mi godo Verona, sia la città che il club. Mi sento pronto per il secondo anno in Italia. So che c’erano voci anche sul Torino, ma non so quanto fossi realmente vicino. Non ho una buona conoscenza del resto delle voci, ma probabilmente era possibile, come sempre. Ho letto notizie di cui io stesso non avevo saputo nulla. L’Atalanta era molto vicina».

ARABIA SAUDITA – «Non ho sentito nulla. Forse ho letto qualche articolo, ma non l’ho letto. Non ho ricevuto proposte per le quali dovessi prendere una posizione, quindi non ci ho neanche pensato».

COME HA VISSUTO IL MERCATO – «Se sono deluso? Delusione, non lo so, ma è stato un po’ particolare ovviamente. C’era ancora la preseason e sapevo delle voci. La sensazione nel club era che se ricevevano una buona offerta sarei stato venduto. Mi ero fatto un po’ l’idea sul fatto che ci sarebbe stato un trasferimento, e probabilmente in Italia. Ma mi diverto e so com’è il mercato. Ci sono abituato. Era un po’ lo stesso show dell’anno scorso. Tante voci e tante offerte. Poi quanto siano concrete, non si sa mai».

LE ALTE RICHIESTE DEL VERONA – «Il Verona chiedeva troppo? È difficile dirlo. Ho firmato un contratto con l’Hellas e il club ha il diritto di fissare un prezzo. Devo rispettarlo. Se ritenevano che l’offerta non fosse abbastanza buona, posso capirlo. Era l’ultimo giorno di mercato ed era difficile trovare sostituti».