Il curioso caso di Seydou Doumbia: il centravanti nato due volte - Calcio News 24
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2015

Il curioso caso di Seydou Doumbia: il centravanti nato due volte

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La storia di Doumbia: il centravanti criticato diventato a un tratto fondamentale

Il gol per un attaccante è una questione vitale. Il centravanti vive per far gol, vive per regalare e per regalarsi emozioni guardando la sfera rotolare in rete. Un gol può cambiare la vita ed è proprio quello che è successo a Seydou Doumbia, professione centravanti. La Roma a gennaio ha ceduto Mattia Destro, uno che aveva una media gol di 1 gol ogni 2 partite a causa di incompatibilità con l’ambiente (soffriva l’ingombrante presenza di Francesco Totti – tranquillo Mattia non sei il primo – e non veniva visto di buon grado dai tifosi romanisti, pronti a rimproverarlo alla prima occasione fallita) per acquistare un centravanti dal profilo internazionale, uno con le spalle larghe, e ha puntato tutto su Seydou Doumbia.

PRIMA DELLA ROMA – Doumbia è uno che i gol li aveva sempre fatti. Si può discutere sulla qualità dei campionati in cui ha militato a partire dal campionato ivoriano, passando per quello giapponese e svizzero. Discorso diverso invece va fatto per il campionato russo, non ancora di primissimo livello ma in netta crescita grazie agli investimenti dei milionari e miliardari russi. Doumbia ha segnato 58 gol in 79 presenze con la maglia dello Young Boys in 2 anni e 83 reti in 130 presenze con il Cska in 5 stagioni. Un attaccante abituato a far gol, come dimostrano i numeri.

CHE FATICA LA VITA DA BOMBER – L’approdo in Italia è titubante e tortuoso. Doumbia viene acquistato dalla Roma il 31 gennaio «a fronte di un corrispettivo fisso, di 14,4 milioni di euro, e variabile, di 1,5 milioni di euro, per bonus legati al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi» ma prima di vedere il suo esordio in giallorosso bisogna attendere il 15 febbario quando Rudi Garcia, nella sfida contro il fanalino di coda Parma, getta immediatamente nella mischia l’ivoriano, tornato da pochi giorni dalla vittoria della coppa d’Africa. Definire impalpabile la sua prestazione è un eufemismo. Doumbia non entra in partita, è lento e fuori dagli schemi: l’azzardo di Garcia non ha pagato e l’attaccante al momento della sostituzione viene fischiato dai tifosi. Dopo la sfida con i ducali, arriva tanta panchina (6 gettoni tutti da subentrato per l’attaccante, esclusa la presenza nella vittoria di Cesena) e anche un riscaldamento discutibile a San Siro, nella sfida contro l’Inter, ma la svolta non tarda ad arrivare.

LA RINASCITA – E’ il 29 aprile. La Roma è impegnata nella trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo. I giallorossi faticano a trovare la via della vittoria e dopo l’infortunio nel riscaldamento occorso a Keita, Garcia decide di cambiare il sistema di gioco e di affidarsi al 4-3-1-2 con Pjanic trequartista e con Doumbia prima punta, inserendo, all’ultimo, l’ivoriano nella formazione titolare proprio al posto dell’ex centrocampista del Barcellona. Questa è la mossa che cambia la Roma. Doumbia fa gol dopo soli 6 minuti, al suo primo e unico tiro in porta della sfida e la rinascita può iniziare. Quanto conta un gol per un attaccante? Lo dicevamo prima, tanto. Doumbia acquista fiducia e nella sfida successiva, contro il Genoa, trova nuovamente il gol del vantaggio nel match dell’Olimpico e quei fischi rivolti a lui contro il Parma si trasformano in timidi applausi. Doumbia, contro la formazione di Gasperini, non lascia il campo per ricevere la standing ovation ma per un problema fisico e nel corso dei primi giorni di questa settimana si è parlato tanto delle condizioni dell’ivoriano. C’è stata grande apprensione per l’infortunio di Doumbia ma l’allarme è rientrato nella giornata di mercoledì e il centravanti sarà regolarmente in campo questa sera contro il Milan, sia per questioni tattiche ma anche per questioni scaramantiche: con Doumbia titolare in campo, la Roma ha vinto 3 volte e ha ha pareggiato una sola volta. Lo strano caso di Seydou Doumbia, il centravanti nato due volte.