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Inter, Moratti: «Con la Juve la partita dell’anno, ci pensi in continuazione…»

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L’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti ha parlato in vista del big match di domenica tra i nerazzurri e la Juventus

Massimo Moratti, storico ex presidente dell’Inter, in una intervista al Corriere dello Sport ha parlato in vista del derby d’Italia tra i nerazzurri e la Juventus.

ACQUISTO – «Mi piaceva pensare a come avrebbe potuto essere. Prendere l’Inter non era nemmeno tra le intenzioni. Come avrei fatto, chi avrei comprato, chi avrei venduto, questo risposi».

TRIPLETE – «L’Inter a cui sono rimasto più affezionato è quella del Triplete, offenderei chi ha vinto se ne indicassi un’altra. Quella di Ronaldo, Zamorano, Recoba e Djorkaeff, però, mi è rimasta nel cuore».

INTER-JUVE – «Per noi interisti è la partita, procura sofferenza, mi faceva star sveglio la notte. Ci pensi in continuazione, nella settimane che la procede».

CALCIO – «Al di là della passione, il calcio era distrazione da altri pensieri. Con il calcio i sogni vengono facili. Come quando compri un giocatore e immagini segni il gol dell’anno dopo due secondi e mezzo, ti aspetti sempre nuove meraviglie. L’Inter Juve indimenticabile è quella del 16 aprile 2010, 2-0, gol di Maicon».

CALCIPOLI – «Calciopoli ha esasperato il concetto di simpatia, ma oggi vivo quella partita con più serenità, meno passato e più presente. Sono un tifoso meno sofferente… prima di entrare allo stadio. Con il Var sarebbe stato uguale, perché dietro al Var ci sarebbe stata gente che avrebbe pensato allo stesso modo».

INTERSPAC – «Ho apprezzato le intenzioni, hanno avuto molto coraggio. Penso che in Italia quel genere di azionariato non sia applicabile, oltretutto i numeri sono drammatici. Mi fanno tenerezza i tifosi meno famosi disposti a mettere i mille euro».

SUPERLEGA – «Presentata molto male, al punto che il progetto è stato immediatamente cancellato. L’obiettivo dei club è trovare un modo per potare a casa più soldi e posso capirlo, ma non si può sviluppare un piano del genere senza ascoltare la gente».

SUNING – «I problemi a monte finiscono per colpire la valle, le imprese. Zhang è bravo e simpatico, sento che le cose si stanno aggiustando, voglio essere ottimista».

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