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Inter, Mancini non querela Sarri | CdS

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Tensioni anche in campo: scintille tra Ljajic e Allan dopo il 2-0

All’indomani delle offese ricevute da Maurizio Sarri, non è sparito in Roberto Mancini lo sconcerto e il disgusto per quanto accaduto, tanto che l’allenatore dell’Inter sta meditando di evitare almeno per un po’ i contatti con la stampa. «Quelle frasi non hanno offeso me ma tante persone che vengono prese in giro e soffrono tutti i giorni per queste battute», ha dichiarato il tecnico nerazzurro, che non intende tornare sull’argomento. Ieri dopo l’allenamento ad Appiano Gentile ha deciso di staccare la spina e di trascorrere un pomeriggio insieme agli amici.

NIENTE QUERELA – Stando a quanto riportato dal Corriere dello Sport, potrebbe decidere di querelare Sarri, del resto lo stesso allenatore del Napoli ha confessato, chiedendo scusa, l’offesa. Ma per ora Mancini non intende affidare il caso agli avvocati, anche se per legge avrà 90 giorni di tempo per prendere una decisione definitiva. Siccome Mancini dovrebbe anche chiedere il via libera dalla FIGC per andare avanti penalmente, chiuderà nel minor tempo possibile la vicenda non parlandone più.

SCINTILLE IN CAMPO – Intanto i giocatori dell’Inter, spettatori allibiti dalla vicenda, hanno seguito da distanza il battibecco tra i due tecnici. Non tutti, perché quelli in campo erano impegnati a festeggiare il raddoppio di Adem Ljajic. Si sono informati dopo dell’accaduto, biasimando il comportamento di Sarri. Un po’ di tensione, però, c’è stata pure in campo. In particolare tra Ljajic e Allan, che si sono beccati dopo il gol del raddoppio: l’attaccante dell’Inter ha esultato vistosamente e il centrocampista del Napoli non ha gradito. L’intervento dei compagni ha evitato che la situazione degenerare, ma parole e spintoni ci sono stati. Mancini comunque ha ricevuto sostegno anche dalla società: l’argomento è stato solo sfiorato con il Ceo Bolingbroke, il direttore sportivo Piero Ausilio, il corporate director Williamson e il vicepresidente Javier Zanetti, perché Mancini aveva un diavolo per capello, ma il patron Erick Thohir ha voluto far sentire la sua presenza al tecnico, certificandone lo stretto legame.