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Tutti i Campioni del Mondo finiscono in panchina?

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Ben 12 tra i 23 di Germania 2006 hanno intrapreso la nuova carriera di allenatore

Dalla vetta del mondo alla ripartenza. Immediata. Una nuova sfida, una nuova avventura. Un vincente conosce bene la parola mettersi in gioco. Perché dalla vetta, come dice un tale, puoi solo scendere, ma non è detto che inizi una nuova risalita, in un’altra veste. Il binomio calciatore – allenatore non è assolutamente inscindibile: non tutti i calciatori, una volta appese le scarpette al chiodo, decidono di propendere per un nuovo ruolo nel mondo del calcio e in particolare di studiare per diventare allenatore. Tuttavia, è una tendenza che giorno dopo giorno raccoglie sempre più consensi. Vi sono, dunque, diversi ex calciatori che cercano la gloria da allenatori: di riflesso, però, non tutti i grandi calciatori diventano necessariamente grandi allenatori, così come non tutti i grandi allenatori sono stati in precedenza dei calciatori professionisti.

GLI EROI DI BERLINO – Vincere aiuta a vincere, dicevamo. Già, perché restando nell’arco spaziale del BelPaese, ricco di tradizione e cultura calcistica ultracentenaria, sono in tantissimi i calciatori professionisti che scelgono successivamente la carriera di allenatore. E, ancora più nello specifico, se restringiamo il campo temporale alle ultime due vittorie ai Mondiali della Nazionale Italiana (1982 e 2006) la tendenza è sempre più confermata. In particolare, se ripensiamo ai gloriosi 23 che vinsero la Coppa del Mondo nel 2006 in Germania, è da notare come ben 12 di questi, dunque, più del 50%, hanno intrapreso la carriera di allenatore ad appena 10 anni dall’accaduto. Alessandro Nesta, che sabato inizierà ufficialmente la nuova avventura negli Stati Uniti con il Miami Fc che milita in NASL, è solamente l’ultimo in ordine cronologico di una lista che continua a raccogliere proseliti stagione dopo stagione, tra chi è già un tecnico affermato e tra chi sta ancora studiando per diventare allenatore. E’ vero, la statistica potrebbe anche essere ben più cospicua, ma ad onor del vero bisogna dire come ben 9 dei 23 del gruppo scelto da Marcello Lippi in Germania hanno ancora una carriera da calciatori professionisti. Pensiamo a Buffon e Barzagli, ancora pilastri imprescindibili della Juventus, a De Rossi e Totti alla Roma, alla terza giovinezza di Amelia al Chelsea, Toni all’Hellas Verona e Gilardino al Palermo, così come l’esperienza statunitense di Andrea Pirlo in Mls e di Andrea Zaccardo al Carpi. Dei 2 che mancano, vale a dire Alex Del Piero e Vincenzo Iaquinta, il primo è attualmente in stand-by e ha preso la strada del commentatore televisivo, mentre l’ex attaccante calabrese studia per diventare allenatore.

STOPPA LA PANCA AL VOLO – Nesta ultimo della lista, dicevamo: esatto, perché vi sono diversi ex Azzurri che stanno cercando nuova gloria con l’esperienza in panchina. Ripensiamo a Fabio Grosso, eroe delle Notti Magiche 2.0 in quel di Dortmund e Berlino, che proprio ieri pomeriggio ha vinto il suo primo trofeo, il Viareggio, alla guida della Juventus Primavera. Oppure “El Gran Capitan”, Fabio Cannavaro, che ha già all’attivo diverse esperienze all’estero: dapprima come vice-allenatore all’Al-Ahli, successivamente in Cina al Guanghzhou con Lippi direttore tecnico e l’ultima esperienza in Arabia con l’Al-Nassr. Anche Filippo Inzaghi, un gol nella rassegna iridata del 2006, ha iniziato la carriera vincendo il Trofeo di Viareggio, ma la sua prima esperienza professionistica con il Milan non è stata certo delle migliori, anche se appare chiaro come a breve possa arrivare una nuova occasione proprio in Serie A. Marco Materazzi, altro eroe di quei giorni estivi del 2006, ha vinto nel 2015 il campionato indiano da allenatore del Chennalyin: Massimo Oddo lotta per due anni da tecnico del Pescara per la promozione in Serie A, Gennaro Gattuso è attualmente in Lega Pro col Pisa dopo le esperienze in Svizzera, Sicilia e Grecia, Zambrotta ha allenato il Chiasso in Svizzera dal 2013 al 2015, Mauro German Camoranesi ha allenato sia in Messico che in Argentina, Barone allena la Juniores del Parma, Peruzzi è stato il vice-allenatore di Ciro Ferrara alla Sampdoria nel 2012.

L’ESTATE DELL’82 – Da campioni del mondo al ruolo in panchina da allenatore, dunque, il passo è molto breve e viene confermato anche dai componenti della Nazionale Italiana del 1982 che vinse il Mondiale spagnolo. Dei 22 atleti componenti il gruppo di Enzo Bearzot, infatti, il 60% di essi, vale a dire 13 sui 22, hanno intrapreso la carriera di allenatore, mentre solo 9 di essi non hanno scelto questa strada: Collovati, Antognoni, Bordon (preparatore dei portieri di diversi top club di Serie A), Causio, Massaro, Altobelli, Giovanni Galli e l’eroe del ‘Mundial’, Paolo Rossi. Se Dino Zoff è stato un vincente con la Juventus sia da calciatore che da allenatore, non ha avuto la stessa fortuna Gaetano Scirea, vice di Zoff per una sola stagione prima dell’incidente mortale che gli è costato la vita. Franco Baresi e Giuseppe Bergomi hanno intrapreso la carriera di allenatore ma solamente a livello giovanile, mentre Gentile è stato anche ad un passo dalla promozione da C.T. dopo le esperienze con l’Under-20 e l’Under-21. Cabrini è attualmente il selezionatore della Nazionale femminile, Vierchowod è stato in sella a Catania, Triestina, Florentia Viola ed Honved, così come anche Marini, Dossena, Tardelli, Selvaggi e Graziani hanno avuto esperienze in panchina. O lo stesso Bruno Conti, che guidò la Roma dal 14 marzo al 30 giugno 2005 dopo le dimissioni di Delneri, portandola in finale di Coppa Italia e garantendole così l’accesso in Coppa Uefa. Da Campioni del Mondo ad allenatori, dunque, il passo è breve. E Gianluigi Buffon, tutt’ora capitano della Nazionale e della Juventus, lo ha confermato oggi in un’intervista«Io ct? Ma con l’ambizione di arrivare in alto».