Juve, hai Emre Can che scalpita in panchina: Champions nel mirino
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Juve, Emre Can scalpita per un posto da titolare: la Champions nel mirino

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Emre Can, poco utilizzato nella Juve di Allegri in quest’inizio di stagione, potrà trovare sempre più spazio… anche in Champions League 

Sembrava tutto pronto per il debutto dal 1’ per Emre Can nella sfida del Tardini di Parma di sabato scorso e, invece, anche in quest’occasione, il neo-acquisto della Juve è subentrato solo a gara in corso. Pochi gli spazi per l’ex Liverpool in questo inizio di stagione: se si considerano, infatti, le prime tre giornate di campionato, il totale dei minuti giocati si ferma a 44.

Un tempo in tre partite è decisamente poco per uno che veniva monitorato già nella scorsa stagione al Liverpool e che è stato fortemente voluto da Allegri nella sessione di mercato appena trascorsa. Ma nessun allarmismo, per il tecnico bianconero i nuovi arrivati, a parte CR7, non partono mai dall’inizio: cominciano dalla panchina e poi vengono inseriti gradualmente tra i titolari. 

Per Emre Can un lungo infortunio alle spalle

Stesso trattamento quindi per Emre Can che, non solo arriva da uno stop lungo sei mesi per infortunio alla schiena, ma che, durante la preparazione estiva, è stato colpito da diversi problemi muscolari che lo hanno visto fermarsi spesso a causa di crampi. Nessuna bocciatura quindi per Allegri che, durante la conferenza stampa della vigilia della sfida contro il Parma, ha parlato proprio del neo-acquisto della Juventus: «Emre Can sta bene, ma deve adattarsi ai carichi di lavoro e al nuovo campionato. Viene da un infortunio di sei mesi e perciò ha bisogno di giocare e di cambiare ritmo. Sia a Verona che a Torino ha fatto sempre bene». 

Ottime impressioni dal campo per Emre Can

E infatti, nonostante i pochi minuti giocati, il 24enne tedesco di origine turca, arrivato a Torino a parametro zero rifiutando le offerte di tutt’Europa pur di giocare nella Juventus, ha messo in mostra le sue ottime qualità già a partire dalla prima partita di campionato contro il Chievo. Negli 11 minuti del Bentegodi, subentrando al posto del connazionale Khedira, l’ex Liverpool ha fatto vedere ottime cose: incursioni, velocità, verticalizzazioni, capacità di corsa e inserimento da mezz’ala, col gol su colpo di testa sfiorato dopo pochi istanti chiamando in causa il portiere Sorrentino. 

E se a Verona son stati pochi i minuti per mettersi in mostra agli occhi di Allegri, molto più convincente è stato il suo impiego nella partita contro la Lazio della seconda giornata di campionato subentrando a Pjanic a partita in corso. Nella sfida dell’Allianz Stadium, il tedesco ha giocato ben 28 palloni in 21 minuti di gioco, ha completato l’89.5% dei passaggi, e ha vinto anche il 57% dei contrasti effettuati. Importanti anche i numeri della partita di sabato scorso contro il Parma, gara in cui il 24enne è entrato al posto di uno spento Pjanic per gestire il vantaggio di 2-1, facendo anche meglio del regista bianconero.

Emre Can, adattabilità al 4-3-3 e al 4-2-3-1

Queste tre sostituzioni han fatto capire ad Allegri la grande duttilità del centrocampista tedesco, capace non solo di svariare da un ruolo più offensivo ad uno più difensivo, rendendosi sempre protagonista molte reti e assist, ma di occupare, in caso di necessità, anche la posizione di centrale difensivo, posizione occupata sia negli anni al Liverpool e sia al Bayer Leverkusen. Ecco cosa scrive il Corriere dello Sport su di lui: «Non c’è soltanto sostanza nel bagaglio di Emre, perché unisce alla quantità, e quindi al recupero palla, anche geometrie. E’ stato lui il primo, nella gara con la Lazio, a cercare e trovare il taglio profondo per Ronaldo. E poi c’è la duttilità tattica». 

Ottimo palleggio, buona gestione del pallone, grande adattabilità in mezzo al campo: tutte caratteristiche che contraddistinguono l’uomo che mancava in casa Juve. Il classe ’91 può infatti esser impiegato in entrambi i moduli usati da Allegri nella scorsa stagione e in questo inizio di campionato: sia da mezz’ala a fianco di Pjanic e Matuidi nel centrocampo a tre tipico del 4-3-3, e sia da mediano in una linea a due a fianco di Pjanic nel 4-2-3-1. 

Emre Can in coppia con Pjanic?

Per merito delle sue qualità, si sente già aria di turnover in mezzo al campo tra lui e il connazionale Sami Khedira che ha iniziato molto bene la stagione segnando un gol nella prima uscita stagionale contro il Chievo. Eppure, nelle tre partite di questo inizio di campionato, solo in un’occasione Can ha preso il posto di Khedira; per ben due volte è invece subentrato a Pjanic nel centrocampo a 3. Sostituto di Pjanic quindi? No, il tedesco ha caratteristiche diverse rispetto al bosniaco: fisico più potente e maggiore capacità di interdizione; non di certo un regista. 

Molto più facile che il classe ’91 accompagni, piuttosto che sostituire, Pjanic in mezzo al campo, soprattutto se si tratta di un centrocampo a 2 dato che una linea a 2, formata da Khedira e Pjanic o da Matuidi e Pjanic, sarebbe decisamente troppo morbida e poco solida, quasi impossibile da proporre contro le big europe del calibro di Real e Barcellona. L’esordio dal primo minuto del nazionale tedesco potrebbe arrivare perciò dopo la sosta, magari in Champions League, competizione in cui l’anno scorso, al Liverpool, ha presenziato 10 volte (su 38 totali) siglando per altro 3 gol (di 6 totali). Molto più di quanto fatto lo scorso anno da Sami Khedira: 8 presenze e nessun gol all’attivo. E per una Juve che vuole vincere il titolo più ambito sono numeri da tenere in considerazione.