Juve, la scalata di Morata. Lasciò la Juve da campioncino, è tornato leader insostituibile
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Juve, la scalata di Morata. Lasciò la Juve da campioncino, è tornato leader insostituibile

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Il miglior acquisto della sessione estiva bianconera è senza dubbio Alvaro Morata. Ha portato gol, spessore e alternative in attacco. E con la Spagna vola

A inizio mercato la Juve aveva praticamente tirato una riga sul nome di Morata, dopo aver bussato alle porte dell’Atletico e non aver trovato l’accordo sulla formula (prestito). Poi col passare del tempo gli obiettivi sono diventati altri, da Milik a Lacazette e da Dzeko a Suarez, ma forse un ritorno era nel destino di Alvaro, che ha preso la palla al balzo appena l’Atletico ha aperto al prestito. E’ un Morata diverso quello della seconda avventura a Torino, non più ragazzo ma uomo, più maturo, incisivo e decisivo sotto porta, con le idee chiare dentro e fuori dal campo. Nella sua prima esperienza in bianconero attraversò un periodo complicato quando le strade con la ex fidanzata si divisero, e lui si mise in discussione, finendo al buio, senza più guizzi e senza gol.

Allegri provò a dargli nuovi stimoli, Buffon fu il primo a tendergli la mano nello spogliatoio. Ma sono esperienze che aiutano a crescere e rendere Morata quello che è oggi. La stabilità fuori dal campo si riflette in consapevolezza e personalità in campo, di un giocatore che non ha mai smesso di lavorare sodo per migliorare. Ha affinato la mira, ha imparato a giocare per la squadra anche più di prima, ma senza rinunciare al gol, ha capito come essere sempre decisivo e lo ha dimostrato con i 6 gol stagionali in maglia Juve (capocannoniere insieme a Ronaldo) e le magie con la Spagna (ha aperto le marcature lanciando la goleada contro la Germania). Era un gran bel giocatore, l’esperienza lo ha reso più solido, determinante, e leader, Pirlo e Luis Enrique non possono più fare a meno di lui.