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Lazio, per il caso Anna Frank la procura chiede due gare a porte chiuse

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La Procura della Figc vuole punire così gli adesivi antisemiti attaccati da alcuni tifosi in curva Sud prima della sfida dello scorso 22 ottobre contro il Cagliari

La Procura della Federcalcio ha chiesto due turni a porte chiuse e 50mila euro di ammenda per la Lazio nel processo sportivo relativo al “caso Anna Frank”, gli adesivi antisemiti attaccati da alcuni tifosi biancocelesti in curva Sud prima della sfida dello scorso 22 ottobre contro il Cagliari. Uscendo dagli uffici del Tribunale federale nazionale, a Roma, l’avvocato della Lazio Gian Michele Gentile ha spiegato il punto di vista del club biancocelesti: «La procura ha chiesto due turni di sospensione con partite a porte chiuse e 50mila euro di ammenda. In nostra difesa abbiamo fatto tutto quello che si poteva: abbiamo seguito le istruzioni date dal gos prima della partita e adottato tutte le misure possibili. Non avevamo la possibilità di perquisire 15 delinquenti che si sono portati dietro 23 francobolli, perché le misure di queste figurine erano di 8 centimetri per 6. Queste poi non sono state portate sugli spalti, ma buttate in terra nei corridoi dello stadio. Anche il rappresentante della procura federale in campo non ha visto niente»

La sentenza di primo grado è prevista per l’inizio della prossima settimana, nel caso di condanna sarebbe difficile per la Lazio riuscire a chiedere la sospensiva come spiega l’avvocato: «Giocando mercoledì non credo che si siano i tempi per procedere. Vediamo che succede, perché ripeto è un episodio fuori da ogni precedente. Ho sollecitato il tribunale a dare particolare attenzione proprio per l’anomalia e l’eccezionalità dell’episodio.»