Lega Pro, follia di Benalouane: aggredisce un tifoso del Piacenza
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Lega Pro, follia di Benalouane: aggredisce un tifoso del Piacenza

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Yohan Benalouane, difensore del Novara, ha colpito con un pugno un tifoso del Piacenza: serata in questura per lui

Scene da Far West nel post partita di Piacenza-Novara in Lega Pro: Yohan Benalouane, in forza ai piemontesi ha colpito un tifoso del Piacenza con un pugno. Il tifoso è stato medicato in ospedale con 10 punti di sutura, mentre il difensore ha finito la serata in questura per un accertamento.

La ricostruzione della vicenda vede i tifosi di casa hanno avvicinato il presidente dei piemontesi Ferranti insultandolo pesantemente. Il difensore tunisino si sarebbe avvicinato, scatenando una nuova lite in cui alcuni sostenitori dei piacentini lo hanno insultato con epiteti razzisti. Di seguito il comunicato del Novara.

«Ogni forma di violenza, in campo e fuori, è sempre inaccettabile e da condannare a priori, ma quanto accaduto allo stadio Garilli nel post gara di Piacenza-Novara non può trovare giustificazione alcuna. Al termine del match il presidente Massimo Ferranti è stato accerchiato e aggredito verbalmente da un gruppo di tifosi locali all’uscita dallo stadio. Gli stessi tifosi, non contenti, hanno poi aggredito anche due calciatori del Novara FC, recando offese personali ad uno di essi con epiteti di natura razzista e spintonandolo più volte, il tutto senza alcun controllo da parte degli organi preposti che dovrebbero tutelare la sicurezza delle parti coinvolte nell’evento. Il calciatore, spaventato, ha reagito per tutelare la propria incolumità. Il Club azzurro non giustifica la reazione del calciatore, la violenza è sempre una risposta sbagliata, figlia però di una gestione del piano sicurezza inadeguata per un evento pubblico, che ha permesso che frange estremiste di tifosi locali entrassero a contatto diretto con i calciatori e i dirigenti della squadra ospite. È inaccettabile che venga messa a repentaglio la sicurezza di tesserati e dirigenti e ci auguriamo che episodi del genere non si verifichino mai più».