Luis Enrique: «Non leggo i giornali, conosco il calcio molto meglio di voi»
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Luis Enrique: «Non leggo i giornali, conosco il calcio molto meglio di voi»

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Conferenza stampa Luis Enrique: il ct della Spagna ha parlato alla vigilia della semifinale di Nations League contro l’Italia

Luis Enrique, ct della Spagna, ha parlato alla vigilia della semifinale di Nations League contro l’Italia. Le sue dichiarazioni riportate da TMW.

PROBLEMI GIOCARE SENZA UN 9 – «No, ci sono sempre 6-7 attaccanti in lista. Questi calciatori possono giocare sia al centro che sulle fasce, sono un allenatore molto offensivo e questo rimane sempre il nostro obiettivo. Non vi guardo, non vi ascolto e non mi interessa molto ciò che viene detto sulla Nazionale. La lista è la solita, sono i 23 giocatori più pronti per affrontare questa Nations League, il tempo mi dirà se ho ragione».

STAMPA – «No, non leggo nulla perché credo di conoscere il calcio molto meglio di voi e ho più informazioni rispetto a voi. So come voglio far giocare la squadra, non leggo i giornali da tanti anni perché ciò che scrivete non mi interessa».

SERGI ROBERTO – «Lo conosco a memoria, l’ho fatto esordire. Conosco le sue qualità, può fare sia l’interno di centrocampo che il terzino destro, può anche giocare da regista e per me in quanto allenatore è un calciatore molto interessante. E’ sempre stato molto disponibile, ha un ottimo carattere».

ITALIA PIU FORTE DELLA SPAGNA – «Non lo so, ma come al solito sarò ambizioso e cercherò di vincere la gara fin dall’inizio. Col mio staff abbiamo riflettuto, è vero che ci sono molte defezioni ma ci sono tanti giocatori convocabili per la Nazionale spagnola ed è qualcosa di molto positivo per noi e spero di poter tradurre questa ambizione in prestazioni importanti».

RISCHI IN QUESTE PARTITE«No, è un premio. Facciamo parte delle quattro squadre migliori ed è qualcosa di stimolante per noi. Vogliamo migliorarci, è un premio per le nostre prestazioni. Bisognerà essere ambiziosi, cerchiamo di migliorarci e vogliamo goderci questo momento».

ITALIA – «Per me è un piacere immenso, amo l’Italia dopo aver passato un anno a Roma, mi piace molto il clima, il cibo, la lingua italiana. Ma anche la nazionale italiana. Ci assomigliamo, tutte e due le squadre cercano di fare un gioco propositivo. Hanno vinto meritatamente contro l’Inghilterra, cercheranno di rimanere imbattuti».

COSA TEME DELL’ITALIA – «Temere è una parola molto brutta, gli allenatori e i giocatori non temono nulla. Dobbiamo pensare è come affrontare l’Italia quando hanno il pallone, sanno giocare da dietro, sanno fare bene tante cose, cercheremo di fare la nostra partita, non aspetteremo di subire gol, cercheremo di giocare alla nostra maniera, poi vedremo».

RUIZ, LUIS ALBERTO E DIAZ – «Farei di tutto per parlare di chi non è in nazionale, ma non è giusto. Tutti e tre stanno facendo benissimo, Fabian è venuto in Nazionale tante volte. Ma non è giusto dire pubblicamente ciò che non mi piace dei singoli giocatori, il mio compito è trovare i giocatori più adatti al mio stile di gioco e tutti e tre possono tornare in Nazionale e tutti e tre potranno tornare ma poi io devo scegliere».

ATTEGGIAMENTO DELL’ITALIA – «Credo che Mancini sia stato molto intelligente, lui ha scelto i giocatori più adatti a questo stile di gioco ma lui ha vinto tanto ovunque e questo dimostra quanto sia forte in quanto allenatore. Magari il Barça di Guardiola ha vinto quindi si cerca di copiarlo, ma per quanto mi riguarda cerco di mettere in pratica le mie idee».