Marchegiani: «Conterà la testa. Punto tutto su Milinkovic»
Connettiti con noi

Hanno Detto

Marchegiani: «Conterà la testa. Punto tutto su Milinkovic»

Pubblicato

su

Marchegiani Higuain

L’ex portiere della Lazio Marchegiani ha parlato del derby contro la Roma in programma oggi allo stadio Olimpico

Marchegiani ha parlato di derby, tra passato e presente, ai microfoni de Il Messaggero. Le sue parole.

PASSATO E PRESENTE – «Il derby è una partita unica, bellissima. Ho vissuto e provato emozioni meravigliose, ma anche delusioni cocenti. Lì dentro c’è tutto. Erikson-Capello ieri, Sarri-Mourinho oggi? Quattro allenatori bravi, diversi tra loro, ma competenti e vincenti.  Lazio e Roma sono due squadre forti, ma non ancora a posto. Apparentemente ci arriva meglio la Roma per risultati ed entusiasmo. Forse per Mourinho è più facile, perché lavora sul gruppo e sulle motivazioni. Sicuramente è un qualcosa di più immediato rispetto a lavorare sulla costruzione di un gioco, visto che la Lazio arriva da un sistema diverso e collaudato»

CANTIERE APERTO – «La Lazio di Torino l’ho vista un po’ in confusione, non so perché non sanno quello che devono fare. L’impressione che ho io è che riflette troppo. C’è bisogno di lavoro, ora come esecuzione di squadra viene tutto più lento e questo è normale. Sarri è uno attento alla fase difensiva, la allena molto bene ed è abbastanza singolare che fino ad ora la Lazio non abbia ancora terminato una partita senza prendere gol. Il problema non è né Sarri né i giocatori che non si mettono a disposizione. Per me mancano alcuni ruoli. Mi riferisco al centrocampo. Poi lo dicono in tanti che avrebbe bisogno di qualche variante. Luis Alberto, Milinkovic e Leiva sono forti, ma se devono rincorrere fanno fatica. Il derby si gioca e si vince prima con la testa e poi con le gambe. Ma non credo sia giusto rinunciare alle proprie idee tattiche per l’importanza della partita. Quindi Sarri non si snaturerà. »

SINGOLI – «Il giocatore che può deciderla? Avrei detto Pellegrini per loro, ma non c’è, quindi penso ad Abraham. Ma uno per cui spendo una parola in più è sempre Milinkovic-Savic, lui può essere decisivo. Determinante. Lui, Luis Alberto ma anche altri potevano tranquillamente stare nella nostra Lazio».

RICORDI – «Derby più bello? Ho parato un rigore a Giannini in un derby e per me sarebbe facile dire quello. E invece il più piacevole fu uno dei quattro vinti in un anno, l’ultimo, il ritorno in campionato, 2-0 e una consapevolezza di essere più forti di loro. Il più brutto? L’anno che vincemmo lo scudetto, quello dell’andata  che dopo il primo tempo eravamo sotto 4-0, ma il più devastante fu il primo di Zeman, che perdemmo 3-0 con la Roma di Mazzone»