Mouratoneta, il Dio del calcio e la Roma vola. In attesa del riscontro finale
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Mouratoneta, il Dio del calcio e la Roma vola. In attesa del riscontro finale

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La Roma ha battuto il Sassuolo pur soffrendo. Il gol al 91′ può essere un segnale importante. In attesa del riscontro finale

Cinque vittorie su 5 partite stagionali per la Roma. Festa grande per Jose Mourinho che ricorderà a lungo la sua panchina numero 1000. Corsa sotto la curva come accadde con il Porto nella sfida di Old Trafford contro lo United o come accadde con l’Inter nella sfida di Siena al gol di Maicon. Ora l’altra corsa, al gol di El Shaarawy contro il Sassuolo. Dopo la gara tanta onestà dalle parole di Mou: «Poteva finire 6-6 o 6-7 o poteva vincere il Sassuolo ma il Dio del calcio, come mi ha detto Tiago Pinto, non poteva permettere che Mourinho perdesse la partita numero 1000». E probabilmente sarà stato il Dio del calcio a indirizzare prima il lancio lungo di Mancini sulla testa di Ferrari, un tentativo goffo del difensore neroverde ha consentito alla Roma poi di trovare il gol: prima il tocco di Shomurodov per El Shaarawy, poi il gran destro a giro all’angolino.

Il Dio del calcio lancia Mourinho

Grande gioia per la Roma che è in testa con 9 punti. Una vittoria sofferta. Come ha detto Mourinho, una sfida che sarebbe potuta finire in ogni modo (i pali di Abraham e Traore, le parate di Rui Patricio, le occasioni di Pellegrini, i gol annullati a Berardi e al 95′ a Scamacca). Una sfida bellissima che proietta la Roma in testa alla classifica: era dall’era Garcia che i giallorossi non iniziavano l’annata con 3 vittorie consecutive (e quell’anno fu secondo posto). La Roma vola in attesa del riscontro finale. Il calendario sin qui è stato complicato ma non difficilissimo. Fiorentina e Sassuolo hanno dimostrato di essere due squadre importanti, attrezzate e che giocano un gran calcio. Ora però il test di maturità contro una big per capire le reali potenzialità di questa Roma che vola sulle ali dell’entusiasmo del suo allenatore. Che ha già dato coraggio alla squadra, nuove consapevolezze e un pizzico di presunzione che non guasta mai.