Non credete ancora nell'asino che vola? Incubo giallorossonero, mentre l'Inter ride di gusto... - Calcio News 24
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2009

Non credete ancora nell’asino che vola? Incubo giallorossonero, mentre l’Inter ride di gusto…

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Che fine hanno gli interisti a dir poco abbattuti dall’immobilità  dei propri dirigenti in sede di mercato? E dov’è finito lo stato di eccitazione dei tifosi del Milan e della Roma, dopo i colpi di mercato scoccati in zona Cesarini?
Queste domande si perdono nell’inaspettata gioia di diverse piazze, che seppur dopo soli 180 minuti di campionato, sovrastano in classifica quelle squadre che lo scudetto se lo giocano per davvero, e non solo nelle chiacchiere estive: davanti a tutti c’è il Chievo, in un tentativo di remake di quanto fatto nove anni fa.
Un allenatore praticamente esordiente in Serie A, quello Stefano Pioli che male aveva fatto alla guida del disastrato Parma dell’immediato post-Tanzi; il mix di esperienza e talento che serve per mettere in cascina i 34 punti che mancano alla salvezza, e ai quali lo stesso Pioli ha fatto cenno in mixed-zone ieri a Marassi; la solita dirigenza che chiacchiera poco e lavora tanto e in silenzio.
Si segnalano alla grande le tre neopromosse, tutte a segno ieri e tutte nella parte sinistra della classifica: spicca il Cesena, che nei primi 180 minuti ha messo paura alla Roma all’Olimpico e poi ha schiantato il Milan dei sedicenti extraterrestri.
Bene anche Brescia e Lecce, anche se nelle vittorie contro Palermo e Fiorentina risaltano maggiormente gli episodi piuttosto che, come nel caso dei romagnoli, un gioco arioso e a tratti spumeggiante.

E siccome anche i ricchi piangono, l’unica grande a vincere nel secondo atto del campionato è l’Inter, che ringrazia l’ormai solito grande Eto’o di inizio stagione per avere la meglio su una granitica Udinese, la quale protesta (forse a ragione) per un fallo da rigore su Pinzi che inciampa su Cordoba.
Male il Milan, malissimo la Roma, così così la Juventus: i rossoneri pagano l’impatto con la bolgia del Manuzzi e con una squadra che corre più degli Allegri-boys e soprattutto concretizza di più, anche se i gol annullati a Pato gridano vendetta; i giallorossi sono crollati a Cagliari, e anche volendo cercare degli alibi (l’assurdo fallo da espulsione di Burdisso, tanto per fare un esempio) è evidente il ritardo di preparazione di alcuni uomini chiave e la necessità  di inserire al più presto Borriello negli schemi di Ranieri; i bianconeri hanno dato vita ad un match da cardiopalmo contro la Sampdoria, vivacizzato più dagli errori (quelli della terna arbitrale e della difesa juventina su tutti) piuttosto che dalle giocate dei tanti uomini di classe, come Cassano o Del Piero.

Il tutto mentre anche le squadre che sulla carta lotteranno per i posti che restano per l’aereo che conduce all’Europa, inciampano.
Come detto, cade il Palermo a Brescia, condannato da un grande Sereni e dagli errori difensivi: lampante quello in occasione del secondo gol, con Eder inspiegabilmente libero di stoppare e trafiggere Sirigu.
KO anche la Fiorentina, con un Gilardino poco concreto, un Cerci distratto in fase di rifinitura e un Orsato che nega un gol valido a Kroldrup, secondo episodio negativo nel confrontro tra i viola e gli arbitri in questo avvio di campionato.
Ultimi appunti per Genoa e Napoli: i rossoblù, nel regalare al Chievo la gioia del primato dopo il confronto di Marassi, hanno mostrato la poca amalgama, raggiunta dai tanti volti nuovi arrivati nel corso della folle estate del Grifone, ma il tempo per trovare l’alchimia non manca a Gasperson; quanto agli azzurri, il pareggio con il Bari dimostra che manca ancora qualcosa alla banda-Mazzarri per spiccare definitivamente il volo, anche se Cavani là  davanti è ben altra cosa rispetto all’inconcludente Quagliarella.