Pisa, Petroni sul futuro: «Cerchiamo partnership. Pagheremo gli stipendi»
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Pisa, Petroni sul futuro: «Cerchiamo partnership. Pagheremo gli stipendi»

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Trattativa mai concreta con Dana e Pisa nei guai, seppur sul campo i risultati arrivino anche grazie a Gattuso. Petroni fa luce su tutta la vicenda societaria

Solo 19 anni e tantissime responsabilità sulle sue giovani spalle. Lorenzo Petroni, figlio di Fabio Petroni, imprenditore agli arresti domiciliari sotto l’accusa di evasione fiscale e bancarotta fraudolenta, ha preso il timone del Pisa Calcio. La squadra con i suoi 12 punti e la guida di Gattuso è in piena zona promozione a poca distanza dalla capolista.
Ma il Pisa ha gravissimi problemi societari: ritardi negli stipendi, uno stadio inagibile e una trattativa che doveva portare alla cessione che si è dimostrata tutto fumo.

DANA, TRATTATIVA MAI CONCRETA – Lorenzo Petroni, sulle pagine del Corriere dello Sport, chiarisce la posizione di Dana, rappresentante del fondo arabo che doveva acquisire il Pisa: «Dana non ha mantenuto fede agli impegni, noi non abbiamo mai visto un euro della caparra, per un mese e mezzo Dana ha portato avanti una pseudo trattativa che, in realtà, non è mai stata concreta. Avrebbe dovuto versare 310mila euro di caparra; 5 milioni 190mila euro per l’acquisto, 400mila euro per la liquidazione della quota del direttore generale Fabrizio Lucchesi; 300mila euro per il notaio rappresentante della quota di azionariato popolare. In totale 6 milioni e 200mila euro».

FUTURO DEL PISA E GIOCATORI NON PAGATI – Alla ricerca di soci solvibili e alle prese con la necessità di far fronte al pagamento degli stipendi a dipendenti e giocatori. Questi i problemi del Pisa: «Attualmente stiamo vagliando altre opzioni di partnership. Vuol dire che ci potrebbero essere eventuali soci di minoranza o anche di maggioranza che siano solidi, solvibili e trasparenti. Ma, per il momento, la famiglia Petroni resta la proprietaria del Pisa» aggiunge Petroni, e riguardo ai giocatori che avrebbero annunciato di mettere in mora la società: «Penso che i giocatori abbiano fatto bene a preannunciare la messa in mora per tutelare i loro interessi. Al loro posto avrei fatto la stessa cosa, ma a loro dico che entro il 14 onoreremo gli impegni e pagheremo tutti. Sotto la guida di Gattuso la squadra sta facendo meraviglie: non avrebbe senso se la società rovinasse tuto. Una settimana fa abbiamo pagato le pendenze dei fornitori relative a marzo e aprile. Ora i dipendenti sono la nostra priorità: lavorano per mille euro al mese, hanno il diritto di essere pagati e li pagheremo. Se non l’abbino fatto fino ad ora è perché siamo stati bloccati dalla pseudo trattativa con Dana che ha fomentato la piazza per cercare di prenderci la società. Siamo stati bloccati dai rinvii del Comune di Pisa sulla firma della convenzione per l’inizio dei lavori all’Arena Garibaldi. In agosto dopo una riunione in municipio mi dissero: se non fate i lavori, il Pisa giocherà in casa soltanto nel gennaio del 2017. Ma perché alla gestione del presidente Battini il Comune garantiva 65mila euro di contributi e chiedeva 6,500 euro al mese di affitto mentre a noi chiede 20mila euro al mese e una cauzione di 500mila euro da versare prima dell’inizio dei lavori? Abbiamo sottoscritto un accordo da 600mila euro con la Ngm, società leader nella gestione della pubblicità all0interno degli stadi. Se oggi il signor Stefano Nesi di Ngm potesse aprire il cantiere, in 4 giorni garantirebbe la riapertura dell’Arena, in tempo per Pisa – Spal del 9 ottobre. Invece, ragionevolmente credo che la riapertura parziale, riservata agli abbonati potrei esserci nel turno successivo quando si giocherà Pisa – Vicenza»

SCUSE AI TIFOSI E STIMA DI GATTUSO – «Capisco i tifosi perché anche loro hanno pagato le conseguenze di un periodo durissimo, reso ancora più complicato dalla Vicenza giudiziaria di mio padre che il 25 novembre andrà in sentenza di primo grado. Ai sostenitori del Pisa dico che, per giudicare, bisogna conoscere esattamente come siano andate le cose. Se lo vogliono, sono disposto a confrontarmi con loro e con il sindaco FIlippeschi pubblicamente, anche in streaming perché tutti possano sapere e valutare chi abbia sbagliato e chi no. Io non ho nulla da nascondere. Nulla. Abbiamo dovuto affrontare personaggi squallidi che si sono avvicinati al Pisa solo per i loro interessi personali. Nessuno credeva che avremmo pagato gli stipendi dell’ultimo trimestre In Lega Pro così come, se nel gennaio scorso non avessimo versato un milione e mezzo di euro nelle casse sociali, il club sarebbe andato a gambe all’aria e non avrebbe mai riconquistato la Serie B. Noi abbiamo commesso errori di comunicazione perché ai tifosi bisogna dire sempre tutto e di questi errori ci scusiamo pubblicamente. Ho accettato di parlare per raccontare la mia verità su quanto è successo. Ho soltanto 19 anni ma ad Empoli, in occasione di Pisa – Brescia, ci ho messo la faccia: sono stato fischiato ed insultato da 8mila persone. Dana non ha avuto lo stesso coraggio».

E su Gattuso alla guida della squadra solo parole di stima: «Ho stima di Gattuso e lo ringrazio per tutto quanto sta facendo alla guida del Pisa. Mi ha esposto i problemi e gli ho detto che abbiamo cominciato a risolverli. Su sua richiesta abbiamo ingaggiato e tesserato Lazzaro che, pur di giocare con il Pisa, ha accettato di essere pagato il minimo federale»