Ramirez ritrova il Bologna da ex: «Vi dico la verità sul mio addio» - Calcio News 24
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Ramirez ritrova il Bologna da ex: «Vi dico la verità sul mio addio»

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Le parole del trequartista uruguagio Gaston Ramirez della Sampdoria, pronto ad affrontare il suo passato emiliano al Dall’Ara

Gaston Ramirez ritrova il Bologna da avversario con la sua nuova Sampdoria. Il centrocampista uruguaiano ha militato in Emilia dal 2010 al 2012, trovando la bellezza di 15 reti sul totale di 60 partite nelle due stagioni con la maglia rossoblù. Domani ritroverà i suoi ex tifosi al Dall’Ara e, intervistato dal Corriere di Bologna, ha svelato i motivi del suo addio di cinque anni fa: «Bologna è Bologna, sa aspettarti. Sono arrivato lì che ero un giocatore forte in prospettiva, dovevo crescere in un calcio difficile e Bologna mi ha dato il tempo necessario senza mettermi pressioni addosso. A Bologna sono diventato il vero Ramirez. Polemiche per l’addio? Calma. Mi hanno mandato via. E le polemiche non erano di sicuro legati a Bologna. Io stavo andando bene, i tifosi erano tutti con me, perché avrei dovuto chiedere di essere ceduto? La verità è che Guaraldi doveva e voleva vendere qualcuno perché il Bologna aveva bisogno di soldi per andare avanti».

Prosegue il racconto di Gaston Ramirez, rimasto particolarmente sorpreso dai metodi di lavoro della Sampdoria con il tecnico Marco Giampaolo: «Con la Sampdoria ci siamo scelti. Io l’ho voluta dopo essermi informato su come lavorava Giampaolo e devo dire che dopo averlo visto all’opera è il massimo per un calciatore. È impressionante per come prepara le partite e cura i dettagli, è un allenatore che con il lavoro fa la differenza. A me ha dato anche tanta fiducia. Ferrero? Uno guarda la televisione e l’idea che si fa di Ferrero è che sia sempre allegro, ma il presidente è uno che guarda avanti, che aiuta la squadra, che la carica e le consente sempre di dare il massimo. Ferrero ti coinvolge e ti trascina con la sua simpatia, gode quando vince e soffre da morire quando la Samp perde. È uno di noi sempre, nel bene e nel male».