Serie A femminile: promosse Juve e Milan, flop Napoli, il pagellone
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Serie A femminile: promosse Juve e Milan, flop Napoli, il pagellone

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Serie A femminile: top Juventus, promosso anche Milan e Sassuolo, bocciati Pink Bari, Roma, Fiorentina e Napoli, ecco le pagelle

JUVENTUS 9: al comando della classifica di Serie A femminile senza troppi patemi. Conquista 10 vittorie consecutive, che unite alla Coppa Italia diventano 12. Girelli capocannoniere, miglior attacco del torneo, meglio di così non si poteva chiedere. Detta legge.

MILAN 8: Le rossonere realizzano 9 vittorie su 10, unica sconfitta su calcio di rigore contro proprio la Vecchia Signora. Miglior difesa del campionato, Giacinti seconda miglior marcatrice della competizione. Seconda posizione con distacco già abbondante sul terzo posto (5 punti) Una squadra solida, di grande qualità tecnica e cinica, mai come i due anni precedenti.

SASSUOLO 7,5: la scorsa annata sesto, ora terzo. Un gioco bello e divertente, una squadra con una prospettiva incredibile, allenata da un allenatore altrettanto straordinario. Forte ma ancora immatura: le due sconfitte con Juventus e Milan ne sono la corretta prova.

EMPOLI 7: forse nemmeno Spugna si sarebbe aspettato un quarto posto dopo dieci giornate. Partenza sprint con nove punti in quattro gare, poi la sconfitta contro il Milan abbassa le pretese, ma non di molto. La squadra è molto giovane e ha bisogno di tempo per costruirsi una vera e propria identità. Nel frattempo tanto di cappello.

FLORENTIA 6,5: stabile e all’occorrenza cinica. Manca ancora il salto di qualità, che dirigenza e staff speravano di vedere già in questi primi mesi. Standby.

SAN MARINO 6,5: Partenza nulla, forse un po’ troppo timida ma le titane, dopo un periodo di ambientamento, si sono tolte delle belle soddisfazioni, battendo inoltre il Pink Bari nello scontro diretto per la salvezza. Ora servono conferme.

HELLAS VERONA 6: la davano per spacciata ad inizio anno, pochi rinforzi e cessioni discutibili. È nona con dieci punti con un distacco dalla zona rossa di ben sette lunghezze. Ci si accontenta… c’è chi sta decisamente peggio.

INTER 5,5: Altalena impazzita, vince ma non convince, sembra elevarsi, ma poi scivola. Non ha ancora conquistato due vittorie consecutive sul campo. La qualità del team c’è ma forse bisogna risolvere qualcosa a livello tattico e psicologico.

FIORENTINA 5: rispetto allo scorso anno sono ben 8 i punti persi in dieci partite. Sabatino è il cavaliere del club, Bonetti l’impavido scudiero. Mascarello ha buone qualità, ma il gioco tutto sommato è fumoso e poco concreto, il resto? non basta per tenere il passo di Milan e Juve.

PINK BARI 5: La squadra non ha operato granché sul mercato, non ha qualità particolari e probabilmente è stata considerata, sin da subito, una delle possibili candidate per la retrocessione: ci sono troppi errori sia tattici che tecnici, ma bisogna rimboccarsi le maniche e provare il tutto per tutto. Non sarà facile ma il coraggio premia quasi sempre, magari unendo un soffio di grinta potrebbe formarsi un mix perfetto per riaprire questo cielo opaco e senza speranza.

ROMA 4,5: Così non va. Identità persa o forse mai veramente esistita. Differenza reti -1, settimo posto con 14 punti di distacco dalla seconda piazza… e questo club dovrebbe puntare alla qualificazione Champions? Manca una vera punta di riferimento e non ci vuole un esperto di mercato per capirlo. Lazaro e Serturini le uniche a tirare la carretta, il resto è ancora in vacanza estiva.

NAPOLI 4: Purtroppo la situazione è drammatica. Mercato vulcanico ma senza una vera idea tattica. Prelevare diverse giocatrici ma senza una quadra lineare e ben strutturata non è stata una scelta dignitosa. Marino (ora esonerato) prova a trasmettere grinta e aggressività, ma sembra che la pozione magica duri solamente 45 minuti in ogni partita: primo tempo di fuoco, secondo di paura. Sul piano tecnico errori e tante volte orrori. Aspetto mentale bassissimo, senso di appartenenza buono ma per rimanere in Serie A serve molto altro. A cosa è chiamato Pistolesi? Dire miracolo, sembra poco.