STATS – Salernitana Juve, Di Maria fa rima con poesia
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STATS – Salernitana Juve, Di Maria fa rima con poesia

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Tutti i numeri della splendida prestazione di Angel Di Maria in Salernitana-Juventus, gara terminata col punteggio di 0-3

Solo la traversa – e sarebbe stato un gol capolavoro – ha impedito ad Angel Di Maria di coronare una grande prestazione in Salernitana-Juventus. Il giocatore spento della settimana prima nella gara con il Monza è apparso rivitalizzato, quasi che sentisse motivazioni supplementari in vista dell’inizio di Europa League. Perché, come ha ricordato Andrea Stramaccioni in telecronaca su Dazn, l’argentino è uno che decide le partite, vedi finale del Mondiale, diventa logico quindi aspettarsi che in Serie A faccia la differenza più di quel che è successo finora.
I voti in pagella traducono la sua partita, ma più di tutto i giudizi. Scegliamo 3 testate, tutte affascinate dal suo agire in campo.
CORRIERE DELLO SPORT – 7: «L’esterno sinistro per arrivare a Miretti è poesia. Dustribuisce perle che strappano l’ammirazione e spingono Allegri a starsene in panchina e a gustarselo ancora (pure sulla traversa)».
LA GAZZETTA DELLO SPORT – 7: «Il Fideo gioca a tutto campo e manda in tilt la Salernitana. Ogni palla è un affresco, in più colpisce una traversa».
CORRIERE DELLA SERA – 7: «Da far concorrenza al Festival, tra assoli, lancioni e una traversa clamorosa».
Scendendo più sul piano scientifico, cosa dicono i numeri della prestazione del Fideo?

Intanto, è estremamente interessante vedere come il suo giocare sotto punta lo porti ad agire in diverse zone del campo. Prevalentemente Di Maria ha toccato palloni sulla fascia destra, onde sfruttare il sinistro. In quel 27,5% di tocchi vi è il geniale suggerimento per Miretti che ha determinato il fallo di Nicolussi Caviglia e il rigore sblocca-partita di Vlahovic. Ma anche sulla fascia opposta il Fideo ha inciso non poco (19,6%). E, cosa fondamentale per il baricentro tendenzialmente basso della Juventus di Allegri, c’è anche quel 17,6% in zona centrale nella propria metà campo: segno di quanto lui aiuti la squadra nelle uscite o di come in certi momenti acquisisca una funziona registica, di vera e propria direzione del gioco.