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VOTI&STATS – Salisburgo Inter: le prestazioni contraddittorie di Frattesi, Mkhitaryan e Carlos Augusto

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Davide Frattesi

L’Inter ha ottenuto in extremis la qualificazione in anticipo, riconnettendosi non tanto alla cavalcata dell’anno scorso, ma…

«I primi rigori dell’inverno austriaco non impressionano l’Inter, più che mai squadra per tutte le stagioni: nel gelo di Salisburgo, un tiro dal dischetto di un panchinaro di nome Lautaro a 5′ dal novantesimo (mani netto di Bidstrup su tiro di Barella), regala ai nerazzurri una vittoria meritata per l’accelerata arrivata nella ripresa e con essa la qualificazione agli ottavi con due turni di anticipo, evento non banale, dato che non si verificava dal 2004»: l’essenziale della gara dei nerazzurri di ieri sera in Austria sta tutto in questo incipit del pezzo di Paolo Tomaselli sul Corriere della Sera. L’Inter ha ottenuto in extremis la qualificazione in anticipo, riconnettendosi non tanto alla cavalcata dell’anno scorso, ma a un passato lontano due decenni, quando le finali di Champions non si raggiungevano ma il passaggio del girone era una questione assolutamente scontata. Per restare all’oggi, gli Expected Goals traducono perfettamente cosa abbia significato l’ingresso in campo del Toro, vista la crescita di un’unita tra il primo e il secondo tempo (0.59.-1.56).

Veniamo alle valutazioni contraddittorie riguardanti i singoli. Assumendo come campione i due principali quotidiani italiani ecco chi sono stati i giocatori con giudizi molto diversi.
FRATTESI – La Gazzetta dello Sport lo salva col 6: «Pagherà una cena a Lautaro, perché ora quel gol fallito non pesa più. Al netto dell’episodio, però, la prestazione c’è». Il Corriere della Sera, invece, non lo perdona anche tenendo conto del piano più complessivo e gli dà 5: «L’occasione migliore del primo tempo, un rigore in movimento che calcia alle stelle. Poi tanta corsa ma anche confusione».
MKHITARYAN – Parti ribaltate, nel caso dell’armeno. A essere convinto, e non poco (6,5) è il quotidiano generalista: «Sempre di prima, a testa alta. Un paio di disimpegni sbagliati, ma pure in una notte ruvida lui fa il suo per accendere la luce». La testata sportiva gli attribuisce un voto in meno: «É stanco e si vede. Meno preciso del solito, stranamente per lui anche nella gestione del pallone. L’incrocio con Bidstrup lo disturba un bel po’».
CARLOS AUGUSTO – Gazzetta sì, Corriere no. Il 6 rosa perché «non suona e non canta, però porta a casa la serata senza troppo penare». Il 5 dei colleghi, invece, per il narcisismo della sua prestazione: «Sembra specchiarsi nelle sue qualità».