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2023

VOTI&STATS – Juve, il problema più grande di Vlahovic: segnare e poi sparire

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Dusan Vlahovic

Nella Juventus di ieri sera, che mentre si preoccupava per l’uscita di scena di Paul Pogba, ha avuto la forza mentale di conquistare i 3 punti, c’è stata un’unica insufficienza

Nella Juventus di ieri sera, che mentre si preoccupava per l’uscita di scena di Paul Pogba, ha avuto la forza mentale di conquistare i 3 punti, c’è stata un’unica insufficienza. Il bocciato è Dusan Vlahovic è non è neanche una novità, né negli ultimi tempi, né nell’intera stagione. Il 5 in pagella è stato spiegato così da La Gazzetta dello Sport: «Altra serata da oggetto misterioso: male sia con Pogba alle spalle sia con Milik accanto. Non tira, non aiuta e non dialoga con i compagni». Stesso voto e motivazione più sintetica da parte del Corriere della Sera: «Qualche faticoso corpo a corpo, poi scompare».
Indubbiamente, l’attaccante serbo non sta vivendo un’annata felice. Mettendo a confronto i numeri sull’utilizzo in questa e nella scorsa stagione, vissuta a metà a Firenze, emergono due aspetti molto chiari.

Il primo è che Vlahovic ha giocato finora 10 gare e 1200 in meno rispetto al 2021-22. E sono di più sia gli ingressi in campo che le sostituzioni, a conferma di un rendimento che lo porta a essere maggiormente ai margini.
Ma il problema maggiore non è statistico. Lo si può definire come la mancanza di continuità quando invece ci sarebbero tutti i presupposti per averla. Si dice che quando i bomber passano momenti di difficoltà, basta un gol per sbloccarli. Un’opinione che ha una sua logica di fondo e una veridicità supportata da decine e decine di vicende che sono andate realmente così. Il 2022-23 di Dusan mette in crisi proprio questo. Ne sono dimostrazioni incontrovertibili alcuni degli snodi cruciali della stagione. Non riuscire mai a tirare in porta in Milan-Juventus dopo avere ritrovato il gol in Champions tre giorni prima contro il Maccabi Haifa. Ma lì, in quel caso, è tutta la squadra a fornire una prestazione di un livello bassissimo. Il 7 febbraio a Salerno si sblocca con una doppietta e torna a segnare ben 3 mesi dopo. Bene, sembra tutto essersi aggiustato con Juve-Lecce, anche per la bellezza del gol, stavolta ripetuto a Bergamo. E, invece, prima con il Siviglia e poi con la Cremonese è di nuovo buio pesto. Una crisi così profonda da far dubitare del valore intrinseco del giocatore più che di un periodo no che prima o poi finirà.