2014
Padova, novità sulle indagini: legami col Parma e soci occulti
Mercoledì l’udienza al tribunale di riesame, terremoto in vista
SERIE B PADOVA PARMA – Emergono nuovi elementi nell’ambito delle indagini della Guardia di Finanza nei confronti di Diego Penocchio, presidente del Padova, e dell’a.d. Andrea Valentini. In particolare è stata fatta luce sui rapporti tra la società del Padova ed il Parma: lo stesso Penocchio detiene tuttora il 5% delle azioni dei ducali, indica il Mattino di Padova, e alla fine del 2013 la quota detenuta era pari 10% tramite la Ormis Spa, società di cui proprio Penocchio è proprietario al 72%. Il che andrebbe a violare l’articolo 7 dello statuto della Federcalcio: «Non sono ammesse partecipazioni, gestioni o situazioni di controllo, in via diretta o indiretta, in più società del settore professionistico da parte del medesimo soggetto».
IL FRUTTO DELLE INDAGINI – L’indagine avrebbe fatto emergere altre verità, sempre relative ad un legame occulto col Parma tramite le figure di Italo e Alessandro Giacomini: rispettivamente presidente e amministratore delegato della Gsport. Quest’ultima deterrebbe in sostanza lo stesso Padova grazie ad una sorta di patto segreto stipulato un anno fa. I Giacomini sarebbero inoltre soci di un gruppo con una partecipazione azionaria nel Parma. Tornando alla partecipazione di Penocchio nel Parma emerge come solo la metà della quota denenuta fino a dicembre 2013 sia stata, ad oggi, ceduta ad Alberto Rossi, consigliere del Parma.
OMBRE SUL FUTURO – Mercoledì prossimo, al tribunale di riesame, l’udienza vedrà opposti il Pm Roberti e i legali dei due indagati, Penocchio e Valentini. Gli stessi avvocati richiedono la restituzione di quanto portato via dalla Ormis Spa (hard disk, chiavette e pc) mentre la Procura si oppone nettamente, muovendo anche richiesta alla Federcalcio per poter arrivare a visionare tutti i dati informatici utili al caso. Il futuro del Padova rimane dunque in blilico, legato a doppio filo al fronte giudiziario.