2014
Spagna: via alla revolución, ma Del Bosque non rischia
La Federazione spagnola non lo mette in dubbio, anzi lo stima.
MONDIALI SPAGNA – Imprevedibile il crollo della Spagna ai Mondiali in Brasile: mai nella storia di questa competizione una squadra campione in carica era uscita dopo due sole partite. Un crollo fisico? Sì, ma anche mentale, perché la stagione degli spagnoli è stata logorante. A incidere anche la scelta del ritiro a Curitiba, tendenzialmente fredda, rispetto alle temperature delle zone in cui hanno giocato. Un’escursione termina importante che ha, dunque, contribuito. Si interrompe così un ciclo di successi, sicuramente quello del tiki-taka, perché La Roja ha bisogno di velocità e dinamismo nella manovra. E poi c’è Xabi Alonso, che, come riportato da “La Gazzetta dello Sport”, è poco amato dalla stampa, dai giocatori del Barcellona e che non ha grandi amicizie nemmeno tra quelli del Real Madrid. Potrebbe esser stato un errore anche convocare Diego Costa, perché un nazionale non si “compra” e perché il gioco non è stato adattato al centravanti dell’Atletico Madrid.
LE NOVITA’ – Rivoluzione in vista per la Spagna, che potrebbe essere avviata dallo stesso Vicente Del Bosque, perché l’addio non è affatto scontato. E tra i giocatori chi se ne andrà? Fuori dai giochi Puyol, Arbeloa, Xavi, David Villa, Xabi Alonso, a rischio Casillas, Torres, Albiol e Juanfran. Spazio, piuttosto, a De Gea, Carvajal, Azpilicueta, Isco, Thiago Alcantara, Mario Suarez, Koke, Ander Herrera, Iturraspe, Jesé, Morata e Deulofeu, Callejon, mentre è più complicato per Borja Valero, Llorente, Negredo e Soldado.