Genoa, Burdisso: «Roma? Via nel momento giusto. Luis Enrique troppo avanti» - Calcio News 24
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2014

Genoa, Burdisso: «Roma? Via nel momento giusto. Luis Enrique troppo avanti»

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burdisso genoa febbraio 2014 ifa

Le parole del difensore argentino in vista della sfida contro la sua ex squadra.

GENOA ROMA BURDISSO – Intervenuto in vista della sfida contro la sua ex squadra, la Roma, Nicolas Burdisso ha presentato la sfida e descritto le sue sensazioni, parlando anche del suo addio: «Sono fiero di essere andato via nel momento giusto. Ho alzato la mano e ho detto: qui mi fermo, devo pensare alla mia carriera. Ho scelto il Genoa per questo, poi ho pensato anche alla nazionale. Sognavo la convocazione perché c’è un c.t. che mi ha dimostrato affetto, ma ha fatto altre scelte», ha dichiarato il difensore del Genoa ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”, dove ha parlato anche del codice etico di Cesare Prandelli: «È stato sempre un po’ particolare, è successo al momento giusto quello che non doveva succedere. Scherzavo sempre con De Rossi: “Ti puniscono sempre al momento che ti devono punire, perché sanno che prima di un Mondiale non lo faranno”. È accaduto con Chiellini, ma se la gomitata l’avesse data Paletta o Ranocchia, che sono in bilico, magari sarebbe stato applicato».

ESCLUSIONI MONDIALI – E a proposito di Mondiali si è passati inevitabilmente a parlare degli esclusi: «Tevez? Sono molto amico di Carlitos, ma con Messi, Palacio, Higuain, Lavezzi e Aguero non è facile, anche se è l’argentino più carismatico, per questo tutti lo volevano. Mi dispiace per lui: ti dà qualcosa in più, una squadra con o senza di lui è diversa. E si vede nella Juve. L’esclusione di Gila mi ha stupito, non è facile trovare uno così, con la sua esperienza: io l’avrei portato».

PASSATO E FUTURO – Infine, Burdisso ha parlato del vicino arrivo di Luis Enrique sulla panchina del Barcellona e del suo futuro: «Non sono sorpreso, a Roma era in un posto dove non doveva essere perché era troppo avanti. Aveva la testa 10 o 15 anni avanti rispetto a quello che eravamo noi in quel momento. Rimpiango più lo scudetto perso nel 2010 o la Coppa Italia 2013? Due mazzate: per come vive il derby la città la Coppa Italia, per me lo scudetto. Futuro? Non lo so, ma so che farò: giocherò a calcio. Voglio giocare ancora le coppe. Il Genoa quest’anno è salito di uno scalino, si è salvato già a febbraio. Ora deve seguire l’esempio di Parma e Torino per puntare nella prossima stagione all’Europa. Alla Roma potevo vincere? Non mi sarei sentito campione, quando sono andato via sapevo che avrei potuto rinunciare anche al titolo. Ma io sono così, forse per la prima volta nella mia vita non ho rimpianti».