Ronaldo: «Balotelli, non fare come Adriano: non sprecare il tuo talento!» - Calcio News 24
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2013

Ronaldo: «Balotelli, non fare come Adriano: non sprecare il tuo talento!»

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I consigli del Fenomeno a SuperMario in vista della Confederations Cup.

CONFEDERATIONS CUP ITALIA BALOTELLI RONALDO – Resta affezionato al calcio italiano e all’Italia il Fenomeno, che ha promesso di farci un salto: «Devo tornarci più spesso: lì mi vogliono forse ancora più bene che in Brasile», ha dichiarato Ronaldo ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, dove ha parlato del bene che invece in Brasile provano per Balotelli, a cui ha mandato parecchi consigli per il presente ma soprattutto in ottica futura: «Balotelli ha il dono del talento, sa toccare la palla in un certo modo e fa gol: in Brasile questo è già tanto, sicuramente abbastanza per essere affascinati da un giocatore. Però ancora non basta per diventare quello che Balotelli può diventare, e ha tempo per farlo visto che è ancora giovane. Basta che l’età non diventi una scusa, e neanche il fatto di essere così bravo. Mi pare che a volte, in campo, gli scappi ancora la cazzata (Visto? Dico ancora le parolacce in italiano…). Se sai giocare a pallone e fai l’attaccante ti provocano, ti picchiano: io lo so bene, ma se avessi dovuto reagire ogni volta che prendevo botte… Twitter è una brutta bestia, me ne sono accorto io che sto sempre con il telefonino in mano, ma basta contare fino a cinque prima di scrivere. Le scemenze le abbiamo fatte tutti, però bisogna capire quando è arrivato il momento di smettere. Mi viene in mente un esempio che non c’entra niente con Balotelli, perché sono casi molto diversi: Adriano aveva mezzi tecnici e fisici pazzeschi, in campo avrebbe potuto fare quello che voleva, ma ad un certo punto non ce l’ha fatta più. Ecco, il consiglio che posso dare a Balotelli è questo: non buttare via il tuo talento. Al Maracanà si vede chi è un giocatore vero e chi è un bluff e dunque gli direi di non lasciarsi impressionare, anche se credo sarebbe inutile: lì dentro i brividi ti vengono. No, gli consiglio di goderselo, perché uno stadio più bello non c’è al mondo, e anche di respirare bene, perché è un campo che ti toglie il fiato: la palla non esce mai… Fate conto che al Maracanà non sono mai riuscito a fare un gol da professionista: non so se mi spiego. Per me la differenza fra essere o non essere un campione sta nel vincere o non vincere titoli importanti. Balotelli ha tutto per esserlo, ma prima deve vincere. Il Milan ha sempre puntato in alto, ma per il calcio italiano, a livello di club, non è un momento facilissimo: oggi come oggi fare la guerra ai grandi club di Inghilterra, Spagna e Germania mi pare dura. Più facile con l’Italia? Perché anche quando giocava male, o comunque così così, l’Italia era sempre o quasi sempre lì, alla fine in qualunque manifestazione te la ritrovavi almeno in semifinale. Adesso invece gioca pure bene e lo sa anche il Brasile».

L’ex attaccante brasiliano ha poi parlato di Buffon, Pirlo e Neymar: «C’è poco da dire, il portiere che un attaccante ama e allo stesso tempo odia sfidare: era sempre un casino fargli gol, e non mi pare che le cose siano cambiate. Pirlo? Per me il numero uno in Italia, e l’ho sempre pensato. L’ho conosciuto ragazzino, nell’Inter, e si vedeva già che aveva qualcosa di speciale; l’ho ritrovato al Milan campione. Lui, e lo sanno fare solo i grandissimi, è capace di leggere l’azione un secondo prima degli altri. E poi mette la palla dove vuole: anzi, dove vuole l’attaccante. Neymar? Ha fatto bene ad andarsene dal Brasile: io l’avrei fatto anche prima. Sono due anni che dico che aveva bisogno di Europa e infatti nell’ultimo anno trovo che si sia un po’ fermato, non sia migliorato per quanto avrebbe potuto e dovuto. Doveva andare in una grande squadra, ha scelto il Barcellona, dunque una delle più grandi: gli farà bene per crescere, sicuro. Balotelli ha più fisico, più potenza, Neymar ha più rapidità, più dribbling. Una cosa hanno in comune: devono ancora fare l’ultimo salto di qualità».

Sulla sua ex Inter, invece, Ronaldo ha spiegato: «No, un altro campionato come quello di quest’anno no: vedrete che farà qualcosa per non rivedere più l’Inter come quest’anno. Ma è vero che sta pensando anche di vendere la società? Un po’ meravigliato lo sono, sapendo cosa significano quella società e quella squadra per Moratti. Credo che se alla fine lo farà, e non ne sarei così sicuro, lo farà solo per il bene dell’Inter: vuole troppo bene all’Inter, il presidente. E lui è fatto così, per lui non è mai troppo».