2013
Bolognza, Zanzi: «Per Diamanti solo sondaggi. Bianchi ci piace»
Il dg del club felsineo sul mercato in uscita ed in entrata.
CALCIOMERCATO BOLOGNA ZANZI – Tra le molte trattative di mercato c’è di mezzo lo zampino del Bologna, che in rosa ha giocatori che fanno gola ai club italiani ed esteri, come Diamanti, Gilardino, Gabbiadini e Sorensen. Intervistato da Tuttosport, il direttore generale del club felsineo ha provato a chiarire la situazione: «In questo momento è tutta un’attività di sondaggi. A Bologna abbiamo concluso l’operazione Kone. Dialogando siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo sia noi, sia il Brescia. Un accordo è buono quando le due parti fanno un passettino indietro e hanno la sensazione di aver perso qualcosa. Diamanti? Sicuramente vorremmo tenerlo. Ed altrettanto sicuramente è maturo per il passaggio in una squadra di primissimo livello, ma finora i club in questione si sono mossi con sondaggi indiretti. Nessuno è venuto a chiederlo in forma ufficiale. Juventus o Milan? In un mercato come questo, con scarsa liquidità, è inevitabile che tutti girino sugli stessi nomi…», ha dichiarato Roberto Zanzi, che poi ha virato sugli altri uomini mercato: «Gilardino? C’è un dialogo aperto con lui e con il Genoa. Al momento si tratta di un’operazione difficile, che si inserisce in un quadro ancora più complesso, legato alle comproprietà. Gila a Bologna si è trovato bene e sa che tutti gli siamo affezionati, a partire da Pioli. Bianchi è un’alternativa, si cerca di essere presenti su varie situazioni… Mi risulta che Bianchi sia negli Stati Uniti e rientri tra una decina di giorni. Qualunque società scelga, è difficile che succeda qualcosa prima. Con Immobile non abbiamo mai parlato».
Infine, Zanzi ha escluso l’arrivo di Borriello, parlato del futuro di Gabbiadini e descritto alcuni dirigenti con i quali ha avuto modo di trattare: «A Bologna dobbiamo stare con i piedi per terra. Quindi Borriello non fa parte dei possibili obiettivi. Futuro Gabbiadini? Lo determineranno Juve e Atalanta, che lo controllano. Purtroppo su Gabbiadini non abbiamo voce in capitolo. Galliani? E’ il più grande dirigente italiano. La sua dote è che pensa sempre al bene del Milan, ma capisce quando c’è da trovare soluzioni condivise. Non si arrende, lavora. Marotta? Ha una sconfinata esperienza e la naturale dote a relazionarsi in maniera rispettosa. Cairo? E’ un presidente molto presente, che vuole avere conoscenza di tutto. Quando non ce l’ha, si prepara. Lotito? E’ un grandissimo lavoratore, competente. Ha avuto l’abilità di proporre una visione di calcio diversa da quella che ha trovato e ora inizia a raccogliere i frutti».