2013
Tutte chiacchiere: atteso al varco del doppio impegno, Conte non ha fallito
Terminato il campionato è tempo di bilanci, prima di entrare nel vivo di un calciomercato che potrebbe ridisegnare le gerarchie della prossima Serie A: la stagione appena passata agli annali ha detto ancora Juventus, Conte ha bissato il titolo che aveva conquistato in avvio della sua esperienza sulla panchina bianconera accrescendo la supremazia della sua squadra rispetto alle avversarie.
OTTIMA GESTIONE DEL DOPPIO IMPEGNO – Atteso al varco dai detrattori, pronti con il fucile in mano ad indicare nella gestione del doppio fronte campionato-Champions League la ragione della sua eventuale caduta, Antonio Conte ha smentito tutti centrando il primo posto di un girone eliminatorio decisamente complesso – Chlesea e Shaktar Donetsk le avversarie da battere – e arrendendosi poi soltanto ai quarti di finale contro un Bayern Monaco oggettivamente insuperabile. Nel frattempo il tanto atteso calo d’intensità in campionato non è mai arrivato e la sua Juventus ha continuato a macinare punti su punti, vittorie su vittorie che alla lunga hanno reso il cammino bianconero oggettivamente troppo intenso e veloce per le ambizioni della concorrenza.
MURO DIFENSIVO – Sembra oramai legge la statistica per la quale la migliore difesa della Serie A appartenga poi alla squadra che si aggiudica il titolo. Ventiquattro reti subite, dato che la dice lunga sulla capacità della Juventus di abbinare l’ottima fase attiva di gioco a cui ha ben abituato con quella compattezza generale richiesta per avere la meglio nel lungo periodo. Pur scegliendo oramai come modello base il 3-5-2, Conte è tra i pochissimi allenatori che interpreta alla lettera il modulo, non tramutandolo in una poco ambiziosa difesa a cinque ma interpretandolo in chiave assolutamente offensiva, con gli esterni decisamente più vicini agli attaccanti che ai difensori. Il terzetto difensivo ha brillato migliorando il già elevatissimo rendimento della scorsa stagione, peraltro sostenuto da un centrocampo che come pochissimi sul palcoscenico internazionale riesce a fungere da schermo alla fase difensiva e sostegno totale alla manovra offensiva.
NONOSTANTE GLI ATTACCANTI… – Che il parco attaccanti a disposizione di Antonio Conte non sia all’altezza dei risultati raggiunti non è più un mistero: soltanto Vucinic a malapena in doppia cifra realizzativa in campionato (10 gol), al di sotto Quagliarella (9), Matri (8) e Giovinco (7). Fuori causa Bendtner ed Anelka. E’ vero che, a differenza di altre squadre e probabilmente proprio a causa di valori non eccelsi, gli attaccanti a disposizione del tecnico bianconero abbiano ruotato parecchio, ma i rendimenti sembrano consigliare quella rivoluzione del settore invocata da Conte in fase di programmazione della nuova stagione. Nonostante quanto asserito, la Juventus ha realizzato 71 reti – terzo attacco del torneo dopo Napoli e Fiorentina – mandando in gol praticamente tutta la squadra titolare e gran parte delle riserve impiegate: merito dell’intensità che l’allenatore ha saputo imprimere alla sua proposta calcistica, un ritmo difficilmente sostenibile in Serie A ed in sofferenza soltanto di fronte alla superpotenza mondiale Bayern Monaco. Per questo passo ulteriore servirà l’apporto di fuoriclasse che siano in grado di fare la differenza anche in contingenze negative, si ripartirà senza dubbio da un centrocampo – Vidal, Marchisio e Pirlo tallonati dalla spaventosa affermazione di Paul Pogba – che è garanzia totale di competitività, carisma e stoffa vincente.