Adani: «Pirlo spiega calcio, sapevamo che sarebbe diventato forte»
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Adani: «Pirlo spiega calcio, sapevamo che sarebbe diventato forte»

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Oggi Mircea Lucescu e Andrea Pirlo si trovano da avversari dopo l’esperienza di Brescia. Daniele Adani ha svelato alcuni retroscena di quell’esperienza

Daniele Adani ha rilasciato un’intervista al Corriere di Brescia raccontando del suo passato alle Rondinelle.

Un’esperienza in cui ha incrociato anche Mircea Lucescu e Andrea Pirlo, avversari questa sera in Champions League in Dinamo Kiev-Juventus.

Queste le sue parole.

DEBUTTO – «Ai tempi io ero giovane, ma Pirlo e Baronio erano due ragazzini. La squadra percepiva Roberto come quello più grande perché era più riconoscibile nel suo gioco. Andrea sapevamo che sarebbe diventato forte, ma nessuno lo conosceva: era ancora in un’incubatrice».

IDEE INNOVATIVE – «Lucescu proponeva trent’anni fa alcune idee messe in pratica da Guardiola. Per esempio: non esistono ruoli definiti, ma compiti. Io, da difensore, ho imparato a giocare grazie a Mircea, anche se prima di Brescia avevo già fatto delle esperienze. Ci faceva fare i 3 contro 2 sui calci d’angolo con lo scopo di liberare al cross lo stesso giocatore che aveva battuto il corner, cosa che ora fanno in tanti. Al Rigamonti allenava la tecnica facendoci fare gli scambi in una gabbia con bordi di cemento».

IL MAESTRO – «Andrea spiega calcio, ma non sarà mai capito, compreso e approfondito come meriterebbe. La sua idea sarà analizzata solo se porterà vittorie, ma la verità è che Pirlo propone un calcio perfettamente inserito nel 2020: cerca il pensiero in ogni giocata, chiede ai calciatori di ragionare. Ronaldo sposta il mondo quando parla, ma lui è Ronaldo: un giocatore unico, indipendentemente dagli allenatori. Il suo messaggio è importante, ma è il resto della squadra nel suo insieme che deve recepire l’idea di Pirlo».