Argentina-Paraguay 1-0: solo Messi è a punteggio pieno in Sudamerica
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Argentina-Paraguay 1-0: solo Messi è a punteggio pieno in Sudamerica

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Tutto sulle partite giocate nella notte in Sudamerica che hanno visto protagonista l’Argentina di Leo Messi

L’Argentina continua a vivere l’onda lunga del Qatar e non smette di vincere. Con il successo per 1-0 sul Paraguay, la Scaloneta – la perfetta macchina messa a punto dal Commissario Tecnico – è l’unica a punteggio pieno nel girone delle qualificazioni mondiali. Mentre il Brasile si è fatto sorprendere nel finale e non è andato oltre l’1-1 con il sorprendente Venezuela, la Seleccion ha ottenuto i 3 punti con un gol in apertura di gara. Ispirato da un corner calciato lungo da De Paul (migliore in campo), ha trovato pronto alla battuta Otamendi, bravissimo nel coordinarsi e nell’inventare una sorta di smash con la gamba destra al posto del braccio di un tennista. Una prodezza che, non a caso, ha indotto la regia a cercare lo sguardo di Lionel Messi per vedere la faccia che faceva in direzione del compagno. L’incipit del pezzo su Olé firmato da Martin Eula esprime adeguatamente l’atmosfera vissuta nello stadio del River Plate: «Il Monumental è un teatro con un pubblico che applaude. Sono applausi naturali, logici e coerenti con ciò che si osserva: un’opera. Senza particolare clamore, questa squadra ha creato il più grande a Qatar 2022. Ma ci sono stati consensi comunque per avere visto una squadra che funziona. E senza il suo Dio per quasi un’ora». L’assenza iniziale di Messi – e chi, se non lui, può essere paragonato al “Barba”, per dirlo secondo la nota definizione di Diego Maradona – non ha inciso più di tanto: è nel primo tempo che l’Argentina ha prodotto il suo maggior sforzo offensivo, con 10 conclusioni a fronte delle 7 nella ripresa.

I meriti della squadra sono riassunti così: «L’Argentina gioca per giocare. Non si arrabbia mai né perde la pazienza». Sa andare in ampiezza, in profondità, in verticale e in orizzontale. «Scopre, inventa e genera spazi». Dimostra umiltà. E, soprattutto, «mantiene la fame e la voglia di competere dopo aver raggiunto la gloria (sportiva) eterna». Prossimo test in Perù, per conservare il primato.