Atalanta, bilancio del 2022: focus sugli attaccanti
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Atalanta, bilancio del 2022: focus sugli attaccanti

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Il bilancio degli attaccanti dell’Atalanta durante il 2022: valutazione dell’intero reparto offensivo dei nerazzurri

LOOKMAN (8,5) – Cannoniere dell’Atalanta, veloce, capace di compiere gesti tecnici straordinari e decisivi. Lookman ha riportato quella qualità che l’anno scorso mancava come il vino davanti a casoncelli e polenta taragna, ma nessuno si sarebbe mai aspettato un rendimento così straordinario. 15 presenze, 7 goal e 3 assist (e non è ancora finita).

MURIEL (6,5) – Nonostante il miglior Muriel sia ormai rimasto alla stagione 2020/2021, l’anno scorso l’Atalanta si è aggrappata a lui per credere nell’Europa. Il campionato attuale è cominciato non con il piede giusto (non senza qualche polemica con Gasperini). Poi arriva la svolta non solo sotto il piano di assist e goal, ma anche per quanto riguarda la fiducia. Questa Dea può fare ancora fare affidamento su Muriel? Dipende tutto da lui.

HOJLUND (6,5) – L’Atalanta ha investito tanto su questo ragazzo, e l’impatto all’interno del contesto nerazzurro è stato positivo. Giocatore dinamico, veloce, bravo nello scontro fisico e avente un pressing sull’avversario impressionante. A 19 anni non ha paura di giocarsela alla pari contro difese di tutto rispetto, anche se gli manca soltanto un po’ di freddezza sottoporta. Tempo al tempo per il predestinato danese.

ZAPATA (6) – Il 2022 per Duvan è stato molto difficile soprattutto per via dell’infortunio riscontrato contro il Cagliari: fatale per l’Atalanta l’anno scorso. Ritorno all’insegna dell’impegno, ma per un giocatore come lui la condizione perfetta richiede troppo tempo. Stesso copione questa stagione, ma l’assist contro Inter e il goal a Lecce fanno ben sperare.

BOGA (5) – Una rondine non fa primavera così come il goal straordinario di Leverkusen non basta per giustificare i 25 milioni spesi per Jeremie. Arrivato tra mille aspettative (soprattutto vista la richiesta esplicita di Gasperini), non riesce ad ambientarsi all’interno dello schema nerazzurro. Bravo a saltare l’uomo, ma giocatore fin troppo solista per una squadra come la Dea. Troppo poco per quello che si è investito.