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Atalanta, non solo gioie sugli esterni: da Reca a Piccini ecco tutti i flop

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L’Atalanta di Gasperini ha costruito parte dei suoi successi grazie agli esterni: oltre ai pluridecorati top, le corsie nerazzurre hanno però anche accolto parecchi flop

Lunga vita a Gosens e Hateboer, ultimi interpreti lussuosi di un ruolo che nella straordinaria Atalanta di Gasperini è vitale. Un quinquennio memorabile inaugurato con le felicissime intuizioni Conti e Spinazzola, ma che non sempre si è dipanato allo stesso livello. Soprattutto con le cosiddette “seconde linee”.

Un problema, quello della mancanza di alternative valide, che sta venendo a galla chiaramente nella stagione in corso. Al di là dell’indiscutibile coppia titolare formata dal tedesco e dell’olandese, infatti, c’è il deserto o giù di lì.

Deludente sin qui il nazionale colombiano Johan Mojica, arrivato in prestito con diritto di riscatto dal Girona. La lunga militanza in Spagna e il discreto pedigree internazionale parevano assegno di garanzia. Invece, l’irruento mancino di Cali non ha minimamente inciso, faticando a entrare negli schemi di Gasperini. E addirittura, il tecnico torinese gli ha preferito il baby Ruggeri nelle ultime apparizioni.

Se per il ruolo di vice-Gosens non ci siamo ancora, sulla fascia destra non è che la situazione sia granché migliore. Le condizioni di Cristiano Piccini sono avvolte nel mistero. Il terzino arrivato in prestito dal Valencia stenta a recuperare dal grave infortunio al ginocchio e ancora non si è mai visto. Un alone di incertezza che ha convinto la dirigenza orobica a ripiegare su Fabio Depaoli nelle ultime ore di mercato. Ma le prestazioni dell’ex doriano sono state sinora davvero impalpabili.

Anche nel recente passato, però, le “riserve” molto spesso non si sono rivelate acquisti azzeccati. Con probabilmente la sola eccezione di Timothy Castagne: arrivato per 6 milioni, il belga è stato rivenduto in estate al Leicester per 25 dopo un triennio da validissimo “terzo uomo” su entrambe le fasce.

Nella Nazionale polacca azzannata dall’Italia, per esempio, abbiamo ammirato, si fa per dire, Arkadiusz Reca. Tuttora tesserato atalantino ma mai capace di rendersi importante in nerazzurro. E i prestiti a Spal e Crotone più che di rimando, sanno di bocciatura. Fascia stregata quella mancina, chiedere per riferimenti ad Ali Adnan, iracheno di passaggio a Bergamo e adesso onesto giocatore nella MLS con i Vancouver Whitecaps.

Delusione enorme è stata invece quella lasciata da Guilherme Arana, balzato agli onori recenti delle cronache per la convocazione nella Nazionale brasiliana. Le assenze di Telles e Alex Sandro hanno costretto a soluzioni di ripiego, ma stupisce come il classe ’97 sia transitato da Bergamo senza tracce tangibili.

Avrà forse più tempo, invece, Lennart Czyborra. La società della famiglia Percassi ha investito 4,5 milioni di Euro per acquisire il giovane berlinese a gennaio. Una manciata di minuti in nerazzurro e adesso il prestito al Genoa, con la speranza di ritrovarlo più pronto e maturo a Zingonia. E con l’ambizione, soprattutto, di non doverlo inserire nella categoria “flop”.