Benevento, Caldirola: «L'Inter è nel mio cuore, spero vinca lo scudetto ma se segno esulto» - Calcio News 24
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Benevento, Caldirola: «L’Inter è nel mio cuore, spero vinca lo scudetto ma se segno esulto»

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Luca Caldirola, capitano e difensore del Benevento, ha parlato alla Gazzetta dello Sport alla vigilia della sfida contro l’Inter

Luca Caldirola, capitano e difensore del Benevento, ha parlato alla Gazzetta dello Sport in vista della sfida contro l’Inter.

RANIERI – «Nel 2011 mi fece esordire in Champions con l’Inter, sabato gli ho dato questo “dispiacere”: fa parte del gioco, di certo lo ringrazierò per sempre».

ESORDIO IN SERIE A – «Il Werder non mi ha trattato bene, mi ero stancato. E avevo voglia di tornare: da italiano, volevo giocare prima o poi in A. Non avrei mai immagi- nato di realizzare una doppietta, ma un gol me lo sentivo…».

INTER – «Dagli 8 ai 20 anni ho indossato quei colori: è come se fosse la mia famiglia. Se segnassi all’Inter? Non capita quasi mai: se mi togliete anche l’esultanza! Scherzi a parte, il sentimento per l’Inter non cambierà. Conservo tanti ricordi splendidi: l’esordio in Champions League contro il Cska è inarrivabile. Poi i campionati vinti, il Viareggio del 2008, le stagioni da capitano… La lista è lunghissima».

SCUDETTO – «Come rosa, la Juve ha qualcosa in più: alla lunga può incidere, ma l’Inter c’è. Ha giocatori super, lotterà per il primo posto».

LUKAKU E LAUTARO – «Due top player, Romelu fa paura: spero non sia in giornata. Contro certi attaccanti non puoi sbagliare: se gli lasci un centimetro, ti colpiscono. Loro sono strafavoriti: per far bene dovremo essere concentrati per 90».

SALVEZZA – «Storicamente si pensa che le neopromosse abbiano qualcosa in meno, ma non sempre è così. Il club sta investendo, ci stiamo rinforzando e c’è grande fiducia. Inzaghi? È bravissimo, come mister e persona. Sente la partita, si agita come se fosse un giocatore. E sotto tanti di punti di vista, lo è ancora: ci capisce e sa gestire il rapporto con la squadra. Parla molto, anche al singolo. Questo è decisivo, certi risultati non sono casuali».

TIFOSO – «Da piccolissimo ero milanista, ma se entri a Interello (oggi centro “Facchetti”, ndr) a 8 anni e lo lasci a 20, beh… Come puoi non convertirti? Sono un tifoso dell’Inter, è nel mio cuore: spero riesca a vincere lo scudetto »