Bruno Alves: «Liverani? Dobbiamo adattarci in fretta alle nuove idee» - Calcio News 24
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Bruno Alves: «Liverani? Dobbiamo adattarci in fretta alle nuove idee»

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Bruno Alves ha parlato sulle pagine della Gazzetta dello Sport: queste le dichiarazioni del capitano del Parma sulla stagione gialloblù

Bruno Alves ha parlato sulle pagine della Gazzetta dello Sport: queste le dichiarazioni del capitano del Parma.

DA D’AVERSA A LIVERANI – «Dobbiamo adattarci in fretta alle nuove idee. Serve rapidità di pensiero e bisogna essere aperti mentalmente per accettare le novità. Mi trovo bene».

LIVERANI – «Lo sto conoscendo. Lui ha portato una nuova filosofia di gioco, le idee mi piacciono. Crede in un calcio più tecnico, più offensivo, ma sempre senza tra- scurare l’equilibrio. Il progetto è affascinante».

D’AVERSA – «Non si possono fare paragoni. Quando io sono arrivato il Par- ma veniva dalla Serie B, serviva la concretezza per conquistare la salvezza. Ora c’è più esperienza, si vive un momento diverso ed è giusto provare a percorrere altre strade».

PUNTO DI RIFERIMENTO – «Lavorare assieme ai giovani è bello, anch’io mi sento più giovane. Posso trasmettere la mia esperienza, posso spiegare e far vedere loro la mia cultura dell’allenamento».

OBIETTIVO STAGIONALE – «La salvezza va bene. Poi vedremo cosa si riesce a fare di più».

ROMA – «Partite facili non ce ne sono. La Roma è fortissima, ma noi vogliamo vincere: lo dico chiaro e tondo. Loro hanno già recepito le idee di Fonseca, un allenatore che conosco bene: siamo stati avversari quando giocava- mo in Portogallo, e il suo assistente Nuno Campos è stato mio compagno di squadra. Quindi, per me, una sfida nella sfida». 

DIFETTO – «Sono troppo esigente. Con me e, di conseguenza, con chi mi è vicino. E poi, spesso, mi arrabbio: insomma, mi “accendo” facilmente».

PARTITA INDIMENTICABILE – «Portogallo-Francia, finale dell’Europeo 2016. Abbiamo vinto il primo trofeo per il nostro popolo. In quella vittoria, e nel fatto che il gol lo ha realizzato Eder, uno che non piaceva nemmeno ai tifosi, sta la meraviglia del calcio. In campo si possono verificare le vicende più strane».