Buffon su Bonucci: «L'addio scelta impulsiva, forse dispiace anche a lui. Allegri? Se ne parla troppo poco» - Calcio News 24
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Buffon su Bonucci: «L’addio scelta impulsiva, forse dispiace anche a lui. Allegri? Se ne parla troppo poco»

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Le dichiarazioni di Gigi Buffon sull’addio di Leonardo Bonucci alla Juventus e su Massimiliano Allegri, tecnico bianconero

Dopo le dichiarazioni sul suo futuro e su Gigio Donnarumma, Gigi Buffon, portiere della Juventus, ha parlato a “La Gazzetta dello Sport” dell’addio di Leonardo Bonucci e anche di Massimiliano Allegri. Così Gigi sul difensore passato al Milan: «A Leo voglio bene come a un fratello, perché anche nei suoi eccessi mi piace tanto. Ha valori sani e, messo in un certo conte­sto, è un punto di forza. Una ri­sorsa incredibile. L’ambiente Ju­ve era perfetto per lui: mi è di­ spiaciuto sia andato via perché sembrava la scelta di un uomo impulsivo e orgoglioso. Ogni tanto, parlando, gliel’ho detto: lui mi ha risposto che non è stato impulsivo, ma ha fatto una scelta ponderata. Leo vive di sfide, ave­va bisogno di riaccendere il fuo­co con una scelta forte e impopolare. Lo rispetto, ma mi è dispia­ciuto e credo dispiaccia molto ancora adesso anche a lui».

Queste invece le parole del portiere su Max Allegri: «Vincere ancora è estremamente complicato: io rischio di arrivare a 2500 giorni di fila in cui mi sveglio pensando “devo vincere”. A livello mentale è usurante. Quest’anno, a un certo punto, sentivo dire in maniera inopinata che fossimo in difficoltà. Ma se il Napoli le vinceva tutte non era colpa nostra… Sentivo dire anche che la difesa si era indebolita, ma gli uomini più o meno sono i soliti. Il club ha costruito una squadra fortissima, fatta di uomini con orgoglio, dedizione, voglia di competere e primeggiare che danno speranza di rivincere. Poi anche la gestione di Allegri, di cui nessuno parla mai, perché si pubblicizza poco, è eccezionale. Sento fare complimenti a tutti, ma pochi a lui. Frecciata a Sarri? Non facevo riferimenti a nessuno, la mia è stata una difesa spassionata, senza input, del mister. Di Allegri si sente parlare poco, ma quando vinci così tanto significa che l’allenatore è determinante. Io non farei mai il tecnico, ma da lui prenderei la lucidità e il coraggio-follia che lo accompagnano in determinati momenti e lo spingono a fare certe scelte».