Confederations Cup, finale 3° posto: Italia – Uruguay, le pagelle - Calcio News 24
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2013

Confederations Cup, finale 3° posto: Italia – Uruguay, le pagelle

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Buffon e Cavani i migliori in campo

CONFEDERATIONS CUP FINALE 3° POSTO ITALIA URUGUAY – Ecco le pagelle relative alla sfida tra Italia e Uruguay, finale che ha assegnato il terzo posto della competizione internazionale e terminata sul risultato di 2-2 dopo tempi supplementari. Ai calci di rigore ha vinto l’Italia (5-4 d.c.r)

Italia (4-3-3)

Buffon 8 – Sempre attento nella prima frazione di gara sia su Forlan che Suarez, miracoloso nel secondo tempo ancora su Forlan con un doppio intervento strepitoso. La punizione di Cavani del 2-2 gli piega le mani ma ai calci di rigore ne para addirittura tre. Fenomeno, ci si chiede come si possa dubitare di uno come lui.

Maggio 6 – Dopo le grandi fatiche spagnole è meno appariscente e si concentra sui movimenti di Forlan: prestazione decisamente positiva per un calciatore oltremodo affidabile.

Astori 6.5 – Si adatta sul centro-destra e nel primo tempo non sbaglia praticamente mai nonostante il dinamismo degli avversari: lesto a ribadire in rete la splendida punizione di Diamanti e a sbloccare la gara. Nella ripresa l’indecisione in disimpegno da cui nasce poi l’1-1 di Cavani e qualche problema muscolare.

(dal 95’ Bonucci) 6 – Entra con lo spettro dei calci di rigore che per lui, nonostante la minor importanza della gara rispetto a quella con la Spagna, potrebbero tramutarsi in un incubo. Difende con forza nelle battute finali quando l’Italia si ritrova in inferiorità numerica.

Chiellini 6 – Non sempre pulitissimo negli interventi ma la fatica degli impegni ravvicinati si fa sentire anche per lui: Cavani è un cliente scomodo ma lui fa la sua figura.

De Sciglio 7 – Gran giocatore, prospetto da fenomeno: anche quando sbaglia va premiato per la scelta, sempre quella giusta. Detta la sovrapposizione sulla corsia laterale e crossa quasi sempre come un sinistro pur non essendolo: ma anche se sbaglia lui c’è sempre. E in fase difensiva è attentissimo.

Candreva 6.5 – Altra grande rivelazione della Confederations Cup, o sarebbe meglio dire conferma dopo l’ottima stagione vissuta con la maglia della Lazio: in più alle altre partite oggi dimostra grande duttilità giocando alla perfezione anche da intermedio di un centrocampo a tre.

De Rossi 6.5 – Si alterna con Montolivo in regia – per fare un Pirlo ce ne vogliono due – e lo fa con grande intelligenza: tempi giusti e piedi indiscutibili, la timidezza delle ultime due stagioni in giallorosso è un lontano ricordo. Almeno in azzurro.

(dal 70’ Aquilani) 5.5 – Subentra nella partita in una fase in cui l’Uruguay sembra averne di più sotto il profilo atletico e le sue caratteristiche non sono propriamente difensive.

Montolivo 5 – Meno appariscente del centrocampista della Roma ma utile nel primo tempo: non al massimo della condizione fisica, sparisce nella ripresa e nel secondo tempo supplementare lascia l’Italia in dieci per doppia ammonizione.

Diamanti 7 – Balisticamente impressionante: la punizione che porta all’1-0 di Astori è calibrata in modo eccezionale, quella con cui realizza personalmente il 2-1 è magistrale. Inoltre è dinamico, riscatta in pieno l’opaca prestazione contro il Brasile.

(dall’82 Giaccherini) 6.5 – Prandelli lo butta nella mischia per avere dinamismo ma la stanchezza della battaglia con la Spagna è ancora viva: non incide come invece gli è riuscito contro Brasile e Spagna in una splendida Confederations Cup a titolo personale coronata dal rigore siglato nella lotteria odierna.

Gilardino 6 – Deve giocare di sponda per favorire il movimento di El Shaarawy o dei laterali difensivi quando si sovrappongono: lo fa perfettamente nella prima frazione di gara, meno nella ripresa ma lotta con energia.

El Shaarawy 6 – Potrà sembrare un giudizio controcorrente ma la campagna di screditamento del Faraone non trova l’accordo di chi in questo momento scrive. Sì, sbaglia qualcosa, ma come accade a tanti: lui però ora è sotto l’occhio del ciclone e ogni cosa che lo riguarda risalta.

 

Uruguay (4-3-3)

Muslera 4 – Un portiere dovrebbe avere come requisito essenziale quello di rappresentare una garanzia per la sua squadra: lui neanche ci si avvicina. Ancora un errore goffissimo in occasione dell’1-0 quando non legge la traiettoria della insidiosa punizione di Diamanti.

Maxi Pereira 5.5 – Sempre falloso, anche quando non serve affatto: male in fase difensiva, soffre El Shaarawy e De Sciglio. Leggermente meglio quando è lui a proporsi attivamente.

(dall’81 A.Pereira) 6 – Entra quando il resto dei calciatori in campo è decisamente stremato e prevale atleticamente. Spesso però è impreciso nel passaggio.

Lugano 5.5 – Il cliente Gilardino dovrebbe essere nelle corde e alla portata dei centrali sudamericani che però manifestano una certa inadeguatezza nella lettura delle circostanze, meglio nella ripresa.

Godin 6 – Leggermente meglio del suo compagno di reparto, ha più atletismo per recuperare dopo eventuali errori.

Caceres 6 – Maggio, sia per ragioni tattiche (difesa a 4) che per la stanchezza del post Italia-Spagna, scende di meno sulla corsia di competenza ma lui non ne approfitta quanto potrebbe e resta piuttosto timido.

Gargano 6 – Il centrocampo dell’Uruguay ha notevoli problemi in fase di costruzione della manovra e lui non fa meglio dei due colleghi di reparto fino al break con il quale recupera palla e serve Cavani in occasione del pareggio (1-1).

Rios 5  – Impensabile chiedergli qualità nell’impostazione, non brilla neanche in interdizione.

(dal 107’ Perez) s.v.

Rodriguez 5.5 – Più presente rispetto a Gargano e Rios ma anche lui sbaglia tanto sia in termini di posizione che di appoggi.

(dal 55’ Gonzalez) 6.5 – Sicuramente meglio degli altri centrocampisti: non eccelso qualitativamente ma sicuramente più vivo e reattivo.

Suarez 6 – Il giocatore non si discute – anche se non nella migliore delle sue giornate – ma l’atteggiamento è sempre quello sbagliato: l’esempio in tal senso gioca al suo fianco, prendesse spunto dal Matador.

Cavani 8 – Mostruoso: segna già nel primo tempo ma è in fuorigioco, poi nella ripresa si scatena ed agguanta due volte l’Italia. Prima con freddezza davanti a Buffon, poi con una devastante punizione dalla lunga distanza. Tra i migliori giocatori del pianeta oltre ogni ragionevole dubbio, la superba prestazione sotto gli occhi del mondo calcistico avrà probabilmente convinto chi di dovere a versare la fatidica clausola rescissoria.

Forlan 5.5 – Va a tratti ma a dire il vero sono più le fasi della gara in cui sparisce che quelle dove riesce a fare la differenza.