Conferenza stampa Commisso: «Ho fatto meglio di molti altri presidenti»
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Conferenza stampa Commisso: «Pochi presidenti hanno raggiunto i miei risultati al primo anno»

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Conferenza stampa Commisso: le parole del patron viola che ha risposto alle domande dei giornalisti. Le dichiarazioni

Rocco Commisso ha parlato in conferenza stampa rispondendo alle domande dei giornalisti. Queste le parole del patron della Fiorentina.

STAGIONE – «Momenti più belli? Sicuramente l’accoglienza ricevuta a Firenze. Poi il progetto “Forza e Cuore” per aiutare gli ospedali e la gente di Firenze. E infine quando ci siamo salvati dalla possibilità di andare in Serie B. Bene anche le ultime sette partite, dove abbiamo giocato sempre bene».

FIRENZE – «Prima di arrivare a Firenze non capivo quanto è forte il legame con i tifosi, l’importanza della Fiorentina per la città. Abbiamo acquistato il club in tempi molto stretti, mentre di solito ci vogliono tanti mesi. I ricavi della società sono calati molto mentre i prezzi del mercato sono saliti, quindi siamo messi male rispetto a dieci anni fa. Inoltre non sapevo che i giocatori tesserati fossero così tanti, ne abbiamo ancora 40 e serve ridurre i costi. Il management è stato tutto cambiato, con Joe Barone, Pradè, altra gente se n’è andata, c’è stata una rivoluzione manageriale e stiamo andando avanti»

JUVENTUS FIORENTINA  – «Se lo rifarei? Forse parlerei più piano e non urlerei ma il concetto è che andando nello spogliatoio ho visto i ragazzi depressi e arrabbiatissimi e per questo ho voluto prendere le difese dei mei giocatori e della squadra. Ho visto molte cose strane. Già a partire dal Napoli e poi ha continuato.  Sia Pezzella, Ribery, Chiesa, ci hanno menato e non mi è piaciuto affatto. Ho sbottato. Volevo ricordare che la legge sugli arbitraggi dev’essere uguale per tutti. Come me, come la Juventus, come il Napoli, come il Lecce, come il Genoa. Tutti devono essere trattati lo stesso. Io questo non l’ho visto. Faremo raccomandazioni pubbliche per far sì che il calcio italiano vada avanti. Le televisioni parlano male del calcio italiano, della quantità di rigori, perché l’arbitro alle volte va al Var e altre no. Manderò delle raccomandazioni scritte a Gravina e Nicchi, responsabili degli arbitri in Italia. La legge arbitrale deve trattare tutti allo stesso modo e io questo non l’ho visto».

ESONERO MONTELLA – «Io ho questa predisposizione di tenere e non mandare via la gente. A me non piace rovinare la carriera a nessuno, però il calcio è differente e l’abbiamo visto anche quest’anno in Italia. Nel caso di Montella lui è venuto da me e l’abbiamo confermato. Dopo è successo quello che è successo, che a dicembre avevamo 17 punti su 17 partite. Media di 1 un punto a partita e Montella aveva fatto 4/5 partite molto molto negativo e dopo la sconfitta contro la Roma abbiamo deciso di cambiare e ringrazio il Signore di aver scelto Iachini visto che le cose sono andate benissimo».

IACHINI – «Prima di tutto Iachini, in 21 partite, ha preso solamente 20 gol, ha avuto la miglior difesa della Lega di A, una cosa che mi fa molto molto piacere. Otto volte non ha preso gol. La differenza gol era -7, con Iachini siamo arrivati a +3, meglio del Verona di Juric. La cosa bellissima è che Iachini ha perso 5 partite: la Juventus 6 partite, la Lazio 6 partite, il Napoli 7 e la Roma 8. Due o tre squadre hanno fatto meglio. Posso continuare ma la differenza è stata sostanziale, molto importante. Quando uno ha l’opportunità di venire a lavorare con me e ottiene i risultati è giusto tenerlo. C’è gente che lo critica, è vero che c’è stato un sondaggio che il 55% sono in favore, 45% no. Ma voglio domandare: quelli contrari quali idee hanno? Sapendo Firenze e sapendo le critiche, forse il 45% ci sono cinque-dieci nomi. Vuol dire che la decisione su Iachini convince la maggioranza dei tifosi».

OBIETTIVI PROSSIMO CAMPIONATO – «Voglio essere la prima squadra nel mondo (ride ndr). L’obiettivo è sempre lo stesso. Noi abbiamo studiato cosa hanno fatto gli presidenti e qualcuno mi ha chiesto: “Perchè non facciamo come l’Atalanta?”. Il primo anno loro sono andati in Serie B e negli anni dopo si è classificata sempre sotto al 10° posto, nel caso di Percassi ci sono voluti 6 anni a raggiungere gli obiettivi di oggi. Quando parlano della Lazio, Lotito nei primi anni ha portato la squadra sempre sotto il decimo posto. Il Napoli prima è stato in Serie C, Serie B e dopo è arrivata all’ottavo e poi al decimo posto. Ho fatto i casi più facili da menzionare. Quest’anno il Sassuolo ha fatto benissimo, però è stato in Serie C e Serie B per cinque anni. La stessa cosa per il Torino che è stato comprato in Serie B. I Parliamo della Fiorentina, visto che qualcuno dice che Rocco non sta andando come i Della Valle. Loro hanno comprato la Fiorentina con niente, o forse con poco più di niente. In Serie A, al primo anno, ha fatto 42 punti e sedicesimo posto. Perché tutti questi grandi presidenti, queste grandi aziende, sono più bravi di noi? Perché i giornali non scrivono che è un successone, pure con la disgrazia dei tre mesi di Montella, pure con il Covid. Sei ragazzi lo hanno avuto, il nostro allenatore ha avuto il Covid. Perché non si dice la verità? I dati sono quelli che sono. Qualcuno che fa il giornalaio, che parla in radio, che fa il tifoso. Io non so quello che so io, se dico qualcosa di sbagliato viene a dirmi. Nessuno può farsi i fatti suoi senza quelli veri. Pochissimi presidenti, pochissimi cambiamenti di proprietà hanno fatto i risultati di Rocco».

SOLDI E RICAVI – «Io non ho i legali della Juventus, non ho i ricavi dell’Inter, Roma, Napoli, Milan, Atalanta e Lazio, è difficoltoso arrivare in certi livelli. L’Inter ne ha 400, noi meno di 100: se uno è intelligente e capisce come cammina il calcio, con il fair play finanziario. Non è un buon business perdendo 50 milioni di euro all’anno, non lo farò mai. I soldi non sono un problema? Sì, è vero. Ma non li butto. Quando i Della Valle mi han chiesto i soldi, sono arrivati in 24 ore. I soldi sono pronti per investire, non per perderli. Nel centro sportivo, nello stadio. I soldi sono messi a disposizione per fare la squadra più forte a gennaio: a oggi, lascia che lo dica, sono stati portati in Italia cash sono 200 milioni. Poi ci sono i calciatori a gennaio, più il centro sportivo. Poi ce ne sono 70-80 spesi a gennaio, 280. Poi il centro che costa 70-80. Certo sono sicuro che i giocatori siano forti e bisogna aspettarli. Devo dire ai nostri tifosi che nessun presidente, al primo anno, li ha portati in Italia. Forse forse Suning dell’Inter. La voglia è di fare meglio, vorrei vincere domani. Però sono pure pratico e capisco che è difficile arrivare al secondo anno nei primissimi posti perché c’è competizione. Ci sono anche gli altri, non posso rassicurare nessuno che saremo sempre vincitori. Io voglio stare nel lato sinistro della classifica, a questo siamo arrivati, poi di fare meglio. Poi tutti quanti abbiamo i sogni, non è quello di arrivare al nono, ma di fare meglio».

MERCATO – «Non dirò niente. Perché gli incontri con Joe Barone e Pradè non sono ancora stati fatti. Se io voglio un calciatore e lo dico, poi il prezzo raddoppia. Non sono stupido».

CHIESA – «Io non l’ho mai criticato. L’ho tenuto perchè pensavo fosse la cosa migliore da fare nell’anno passato. Abbiamo parlato con Chiesa e con suo padre e se vuole andare via basta che i soldi che portano siano giusti per noi. Dobbiamo parlare con il ragazzo e capire se vuole rimanere o andare via. Non ne parlerò più».

AMRABAT – «Ho detto a Pradè di prendere questo ragazzo, se possibile, e lo ha fatto. È stato l’unico che ho detto “andate a prenderlo perché lo voglio”. Gli altri li scelgono Barone e Pradè. Per il resto sono errori loro. Forse sono stati fatti due sbagli, tipo Pedro, ma anche buoni acquisti fatti. Nei report vedo che ogni settimana viene dato alla squadra, sul lavoro di Pradè, di Joe, non lo annuncio pubblicamente. Me lo tengo io».

CASTROVILLI E LA NUMERO 10 – «Se la deve meritare chi la porta, visto che l’ha avuta Antognoni. Non è giusto che sia una mia decisione, dev’essere di Iachini con Pradè e Joe. Tutti credono che la maglia vada a Castrovilli io sono contentissimo».

STADIO – «Vorrei parlare ancora di Centro Sportivo. A Mediacom abbiamo investito 3 miliardi di euro, 100 milioni l’anno. Ci impiego 20 ore a decidere cosa fare. Venti ore. Ma nessuno viene a dirmi “No Rocco, non puoi fare questo”. La politica per me ha già perso molta credibilità nei miei confronti. Ci sono cose che stanno succedendo a Roma, con il PD, con Nardella, con Renzi, con la Soprintendenza. Prima che si faccia una conclusione devo guardare a dove andiamo. C’è bisogno di troppo tempo in Italia per arrivare a una cosa giusta. Le leggi devono essere uguali per tutti, non una cosa a Milano, una a Torino, una a Bergamo o una a Firenze. Io non so quello che succederà, spero che qualcuno si metta in mente che lavora nella politica, di aiutare gli investimenti per mandare avanti la nostra situazione economica. Certe volte devono fare decisioni non belle. Bisogna farle velocemente e con qualcuno che si arrabbia. Non vedo perché gli investimenti non si possano fare il prima possibile».