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2013

Il pagellone di CN24 – Pescara, cronaca di una retrocessione annunciata

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ANNATA DA DIMENTICARE – L’anno in cui sarebbe retrocesso, il Pescara si presentò ai nastri di partenza della Serie A con una rosa giovane e modesta, secondo gli addetti ai lavori. Fin dalla prima partita contro l’Inter si annusava nell’aria che qualcosa non andava; in seguito poi gli abruzzesi si sono tirati su e la gestione Stroppa sembrava iniziare a carburare, ne sono una prova le vittorie a Cagliari e con il Palermo. Il pareggio mai tu non lo firmerai, cantava Antonello Venditti, e sembra proprio che i biancoazzurri abbiano interpretato al meglio la massima del cantante romano, raramente infatti hanno registrato il segno X, perdendo una miriade di gare ma anche togliendosi qualche soddisfazione. Stroppa poi si è dimesso e la giovane formazione abruzzese è passata nelle mani dell’esordiente Bergodi, che pareva aver dato nuova linfa anche se poi tutto si è bruciato all’inizio del 2013. La prima gara del nuovo anno è stata la vittoria per 2-0 a Firenze e a quel tempo la classifica diceva potenziale salvezza per il Delfino, ma clamorosamente negli ultimi cinque mesi di campionato il Pescara non ha più vinto e, oltre a cambiare nuovamente guida tecnica, ha centrato solamente due miseri punti nell’arco di diciannove partite, una media da terza categoria. La retrocessione è parsa dunque cosa fatta già da marzo, poi è stato solamente un calvario nel quale però Bucchi – nuovo coach insieme a Nobili – ha dato l’opportunità di esordire a molti ragazzi della primavera. 

VOTO 4 – Sinceramente meritava anche meno, ma siamo clementi. Se si fosse salvato il Pescara si sarebbe preso 8 come minimo, e pensare che a gennaio dopo aver espugnato il Franchi aveva un ritmo migliore a quello del Genoa, che però ha evitato la Serie B. Troppa rivoluzione in estate, il mercato poteva esser fatto meglio, non è facile cedere Verratti ma del resto qualche buona sorpresa – Weiss, Quintero, Celik – è arrivata. I tre cambi di panchina hanno dato una flessione negativa al rendimento della squadra e anche l’arrivo di esperti come Sculli e Zauri non ha cambiato le cose. Un conto è giocare con Immobile e Insigne, un conto con Abbruscato e Vukusic: si è passati dal giorno alla notte. Anche in porta Perin doveva essere la rivelazione ma in realtà ha peccato troppo di gioventù. Se si dovesse usare una sola parola per commentare la stagione sarebbe “esordienti”, perché la rosa pescarese era in effetti troppo inesperta.

GIOCATORE CHIAVE: QUINTERO – Juan Quintero arrivato per non far rimpiangere un fenomeno come Marco Verratti e in piccola parte c’è riuscito. Difficile salvarsi in una stagione del genere ma il colombiano ha messo in mostra doti tecniche fuori dal comune per la sua giovane età, qualche pecca invece a livello fisico. Sarà uno dei giocatori che infiammeranno il mercato oppure no?

GIOCATORE FLOP: VUKUSIC – Scegliere un giocaotre che ha deluso è difficilissimo, ce ne sono troppi. Prendiamo come esempio il croato Ante Vukusic che è arrivato carico di belle speranze e con la nomea di bomber e poi ha segnato solo un gol grazie a una papera di Frey. Troppo misero il suo apporto al Pescara, quasi un ectoplasma là davanti.

FUTURO – Per la Serie B comunque c’è da rifondare o quasi la squadra. Molti giocatori saranno ceduti e qualche giovane verrà promosso in prima squadra, dato che nelle ultime gare i primavera abruzzesi hanno avuto modo di esordire (e anche di segnare, vedi Vittiglio) in prima squadra. Se poi dovesse arrivare Zdenek Zeman, specialista in ritorni, allora l’assetto giusto per tornare a far bene ci sarebbe già.