Iniesta, a testa alta contro l'Italia: «Un Clásico da vincere» - Calcio News 24
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Iniesta, a testa alta contro l’Italia: «Un Clásico da vincere»

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Iniesta Spagna

Non è un momento facile per il Barcellona, ma Andres Iniesta rimane un riferimento: «Neymar? Ha fatto altre scelte. Messi…»

La pausa, la tranquillità, la testa alta che pensa. Poi improvvisamente il passaggio decisivo, la palla che s’infila per un cammino spesso molto stretto che ha visto solo Andres. Vale lo stesso a livello dialettico. Parlare con Iniesta è come vederlo giocare: calma, lucidità e qualità, sempre in una cornice di naturale onestà. Obbligatorio partire da sabato, Spagna-Italia al Bernabeu. «Partidazo. Per qualità, tradizione e storia recente: questo negli ultimi 10 anni è diventato un vero Clásico. Dal 2008 ci sono stati risultati di ogni tipo e gare speciali. Questa lo è ancora di più per momento e posta in palio: noi come voi vogliamo qualificarci direttamente ed evitare lo spareggio dove può succedere di tutto». Che partita si aspetta? «Variabile. Un po’ come è successo a Torino dove abbiamo fatto la gara per 75’, ma alla fine potevamo perdere. Dobbiamo tener presente che la grandezza dell’Italia sta nella capacità di far bene tante cose: difendersi, aspettare, ma anche pressare e metterci in difficoltà. La vostra è una signora nazionale».

ITALIA E BARCELLONA – Se si cita il calcio italiano qual è la prima cosa che le viene in mente? «I grandi giocatori. A lungo è stato Pirlo, adesso Verratti, De Rossi, Insigne, la linea difensiva, Buffon. Poi penso al collettivo, quindi alla capacità disapere portare le partite al limite senza perdere la tranquillità e senza mai darle per perse, credendo sempre nelle proprie possibilità». Il suo contratto col Barça scade a giugno e in Italia si è parlato della Juve, ma Iniesta per ora glissa ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”: «Non guardo troppo in là. Voglio divertirmi il più possibile, star bene e giocare, poi si vedrà. Però fuori dal Barcellona sinceramente non mi vedo in tanti posti». Sorpreso dall’addio di Neymar? «Si tratta di questioni personali. A me avrebbe fatto piacere che fosse rimasto perché è un giocatore spettacolare che è cresciuto in pochi anni a una velocità tremenda, super super importante per noi. Però ha pensato che la cosa migliore per lui fosse andarsene e di fronte alla decisione di un giocatore puoi far poco». Leo Messi non ha ancora firmato il suo rinnovo: «Io per il bene del club mi auguro che firmi e che possa stare il più a lungo possibile nel Barça, cosa fondamentale per vincere. Lui sa come la pensiamo noi compagni e spero che la firma arrivi presto».