Evra: «Chi non ci crede resti a casa» - Calcio News 24
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2015

Evra: «Chi non ci crede resti a casa»

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evra juventus gennaio 2015 ifa

Il terzino ha suonato la carica in vista della finale Champions

Quando il Real Madrid è passato in vantaggio è arrivato il momento della verità per la Juventus: sono emerse le qualità dei senatori, che hanno dato man forte a Massimiliano Allegri per tenere alto il morale della squadra. Non solo Gianluigi Buffon, Andrea Pirlo e Carlos Tevez, ma soprattutto Patrice Evra, che ha rivelato: «Il clima era tranquillo, nessun discorso solenne sia chiaro, ma ai ragazzi ho detto così: “Non ci credo che il Real abbia più fame di noi e che non possiamo fare un gol a questa squadra, stiamo sereni e passiamo il turno”. Ero sicuro che avremmo recuperato la partita, ci dicevamo che fisicamente non avrebbero retto il confronto, non potevano competere con questa Juve. Abbiamo una gamba eccezionale. In Italia si lavora in maniera pazzesca, qui devi correre anche quando dormi. Ho l’impressione di essere stato in vacanza a Manchester…».

LA FINALE – Ed Evra è ottimista in vista della finale di Champions League contro il Barcellona: «Possiamo giocarcela anche con il Barcellona. E chi pensa che sia imbattibile lo dica ad Allegri e si chiami fuori. Sono impaziente di conoscere il menu del tecnico per questa finale, qualcosa si inventerà di certo. Già, bisogna dire bravo al nostro allenatore, è fondamentale sotto molti punti di vista. Suarez? Certo che gli porgerò di nuovo la mano, nessun problema. Mi interessa solo che senta la mia presenza sul campo, non altro. Sono orgoglioso di ciò che sono e del colore della mia pelle, il resto conta zero. E poi stavolta avrò eventualmente l’aiuto di Chiellini».

DETERMINAZIONE – La stagione, che è cominciata con il “trauma” per l’addio di Antonio Conte, ora è da incorniciare: «Mi preoccupò non poco in prima battuta. Avevo già vissuto il poco positivo cambio Ferguson-Moyes. Poi, l’ottimo inizio di stagione fece svanire tutti i cattivi pensieri: non pensavo, infatti, di vincere le prime sei gare ufficiali della stagione, addirittura senza subire reti. Questo è un gruppo eccezionale, composto da uomini veri. In estate, mi capitò di parlare con Buffon e Tevez, e in loro vidi una determinazione incredibile. Mi dissero che volevano dimostrare che certi risultati non erano targati solo Conte. Sentivano forte la responsabilità di trascinare la squadra in un momento obiettivamente delicato. Ho ammirato in loro una personalità enorme, e alla fine mi convinsi che tutto sarebbe andato bene, a dispetto della partenza del tecnico che mi aveva voluto a Torino».