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Provate a prenderla

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La Juventus gioca d’anticipo e le rivali non possono che restare a guardare, mentre la Vecchia Signora ipoteca nuovi successi

Ha un vantaggio di almeno 6 mesi sulle rivali, la Juventus. E stavolta è difficile pure per i rivali darle addosso, perché gli arbitri e il VAR non c’entrano. Piuttosto si tratta del gap che di anno in anno i bianconeri hanno costruito sulle dirette concorrenti, a suon di vittorie e programmazione. Un discorso trito e ritrito? Forse. Ma la verità è che squadra che vince alla Juve si cambia. A patto che gli interventi siano chirurgici.

Ecco perché, mentre a gennaio le concorrenti si affannano alla ricerca del colpo di mercato in grado di far svoltare la stagione in corso – o nel caso del Napoli di mantenere questo ritmo folle -, la Juventus programma già quella dopo. E lo fa con accordi e acquisti pesanti. Non prende il giovane di prospettiva: o meglio, non si limita a questo. Piuttosto stringe con mezza stagione d’anticipo sui giocatori chiave che risulteranno decisivi nelle coppe e nel campionato del prossimo anno. Può permettersi di farlo, di campare di rendita tanto è forte, almeno in Italia.

La conferma di questa tendenza sta emergendo in maniera chiara in questi giorni di gennaio. Il caso emblematico è quello di Emre Can: si è fatto di tutto per portarlo già a gennaio. Non si è riusciti, ma il discorso è stato soltanto rimandato a giugno. Giugno: il mese in cui la Juventus abbraccerà finalmente Caldara – anche lui preso a gennaio (dello scorso anno) – che dopo due stagioni a Bergamo da titolare sembra pronto per convivere da subito con la responsabilità di giocare con la maglia bianconera addosso. E poi Praet, il talento che alla corte di Giampaolo ha imparato la ruvidità del calcio italiano. Un elemento che con Allegri avrà modo di sfruttare le sue doti tecniche in un’orchestra di primo livello.

Ci sono colpi anche meno di grido, come Spinazzola (fatta) o Emerson Palmieri (quasi), che andranno a colmare i vuoti lasciati da Alex Sandro (plusvalenza) e Asamoah (ai saluti). Giocatori pronti a sbocciare definitivamente in bianconero, habitat ideale per esprimere il massimo del proprio potenziale. Ne sa qualcosa De Sciglio, arrivato a Torino da reietto e trasformatosi in un paio di mesi in bellissimo cigno. Non si prescinderà poi dalle certezze, cioè da Pjanic, Khedira, Dybala, Mandzukic, Higuain. Si aspetterà l’esplosione di Bernardeschi, si farà affidamento sulla crescita continua di Douglas Costa. E se anche il contributo di uno solo di questi elementi dovesse venire a mancare – per cessioni o per infortunio – la Juventus non ha di ché preoccuparsi. Lo ha dimostrato con Pogba, che nessuno è insostituibile. Persino di Buffon si sente già meno la mancanza, grazie ad uno Szczesny maturo per raccoglierne l’eredità. Questa è la Juventus. I mesi di vantaggio si sono accumulati, sono diventati anni. E la lancetta continua a girare, non si ferma. Provate a prenderla.