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Lega, la guerra (non) è finita: il piano di Lotito per bruciare Malagò

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Il piano di Lotito che cerca l’intesa con Cairo per circondare Malagò in Lega Calcio

Chi si era illuso che con il commissariamento della Lega Calcio da parte di Giovanni Malagò i problemi del calcio italiano si sarebbero dissolti aveva fatto male i suoi conti. Le lotte di potere intestine continuano a logorare un’assemblea quanto mai spaccata, impossibilitata a dirimere le questioni più urgenti proprio in ragione delle sue divisioni. Il più combattivo nei confronti del nuovo corso, rappresentato da Malagò, è certamente Claudio Lotito.

Secondo alcuni retroscena, il presidente della Lazio starebbe cercando di trovare l’intesa con Urbano Cairo, numero uno del Torino, per promuovere il ticket Vegas-Tebas. Il primo, ex presidente Consob, in qualità di presidente di Lega, il secondo – voluto fortemente da Cairo, che sta facendo di tutto per strapparlo alla Liga spagnola – come ad. Il piano di Lotito, però, deve scontrarsi con l’ala cosiddetta riformista delle squadre di A, composta da Juventus, Inter, Roma, Fiorentina, Bologna, Sassuolo e Spal, con la Sampdoria ancora indecisa su quale strada prendere.

Queste società si dicono convinte che nominare Vegas e Tebas il 14 febbraio, cioè quando è stata convocata l’assemblea con l’elezione delle cariche all’ordine del giorno, significhi di fatto depotenziare l’azione di Malagò, che ritengono invece necessaria per smuovere le acque del calcio italiano. Lotito però andrà per la sua strada: la guerra a Malagò non è finita. E Urbano Cairo può essere il suo grande alleato nella scalata alla Lega.