Morte Astori, la madre: «Non voglio un colpevole, voglio un perché»
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La madre di Astori: «Non sapevo ancora nulla, ma sapevo già tutto»

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Anna Astori, la madre dell’ex capitano della Fiorentina Davide, morto lo scorso 4 marzo per un problema cardiaco, parla di quel giorno maledetto e lancia un appello al calcio…

Trovare rimedio al dolore provocato dalla perdita di un figlio è impossibile, ma la verità può essere quantomeno un aiuto. Anna Astori, la madre di Davide, l’ex capitano della Fiorentina morto in un albergo di Udine il 4 marzo scorso per cause tuttora sconosciute, non si dà ancora pace: nelle scorse settimane l’indagine degli inquirenti avrebbe condotto i sospetti su alcune visite mediche sportive cui il difensore viola era stato sottoposto negli anni passati e che non avrebbero mostrato i problemi di cuore che invece sono costati la vita a Davide. Indagati pure due medici. Di certo quel 4 marzo Anna non lo dimenticherà: «Io e mio marito dovevamo andare alla messa e poi a votare, che c’erano le elezioni – ha raccontato la madre di Astori al Corriere della Sera oggi – . Io però mi sveglio e ho le braccia come paralizzate, fredde, il corpo vuoto, una sensazione che non avevo mai provato in vita mia. Non sapevo ancora nulla, ma sapevo già tutto…».

La famiglia Astori cerca conforto nella verità, senza però affannarsi nella ricerca di un colpevole a tutti i costi. La morte del figlio si poteva evitare? Basterebbe una spiegazione… «Io voglio un perché, non voglio un colpevole, perché sono sicura che un colpevole non esiste – le parole di Anna – . Quello che è successo è stata una disgrazia, una fatalità, io lo so, nessuno lo ha voluto, ma voglio allo stesso tempo che non succeda mai più, voglio che nessuna madre mai più debba provare quello che ho provato io. In Italia sono bravissimi nei controlli medici sugli atleti, ma devono diventare ancora più bravi, ancora più sicuri. Voglio che il sacrificio del mio Davide non sia stato inutile». Ed adesso ce lo auguriamo tutti.