Roback: «Ero vicinissimo all'Arsenal ma poi ho scelto il Milan per istinto»
Connettiti con noi

Arsenal

Roback: «Ero vicinissimo all’Arsenal ma poi ho scelto il Milan per istinto»

Pubblicato

su

Emil Roback, giovane talento acquistato dal Milan, ha raccontato il suo approdo nel club rossonero all’Expressen

Emil Roback, attaccante svedese classe 2003, ha raccontato il suo approdo al Milan dall’Hammarby (club di cui il proprietario è Ibrahimovic) all’Expressen. Ecco le sue parole:

IBRAHIMOVIC – «Sa esattamente la mia situazione, ha vissuto tutto questo quando era giovane. Mi ha detto che all’inizio sarà difficile, ma che devo essere paziente. Certo che per me è una garanzia averlo qui al club, è svedese e sa come funziona tutto».

RETROSCENA DI MERCATO – «Il Milan mi seguiva, ma continuavo a dirmi che non sarei andato in Italia perché allora ero pronto per il trasferimento in Inghilterra e all’Arsenal. Ho detto al mio agente che non volevo andare al Milan. Avevo capito che sia l’Arsenal e sia il Bayern Monaco erano interessati. Soprattutto gli inglesi volevano investire su di me».

MILAN – «Alla fine ho scelto il Milan. Ho scelto con il mio istinto, anche se sapevo che l’Arsenal aveva già un accordo con Hammarby. Una volta arrivato a Milano è stato tutto fantastico. Ho visitato Milanello e la struttura è fantastica. Ho parlato un po’ con Zlatan. E’ una sicurezza averlo qui. E’ stata una scelta difficile, ma ho avuto un buon supporto dalla mia famiglia, dai miei amici e dai miei agenti Fredrick Stoor e per Jonsson».

PRIMI ALLENAMENTI – «Il primo allenamento è stato con la Primavera e ho provato una sensazione un po’ strana, un po’ spaventoso ma in senso positivo; poi il mio contratto è entrato in vigore il primo settembre e mi sono allenato con la Prima Squadra. E non ero nervoso, non tremavo, mi sentivo al sicuro e bene. Sono stato pagato una cifra abbastanza importante e quindi non possibile andare in giro e pensare “wow, mi alleno con la Prima Squadra”. E’ importante mostrare quanto vali e ciò che rappresentavo».