Tardelli: «È una ripresa piena di dubbi. Tanti tifosi non avrebbero voluto ricominciare» - Calcio News 24
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Serie A

Tardelli: «È una ripresa piena di dubbi. Tanti tifosi non avrebbero voluto ricominciare»

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Marco Tardelli ha parlato a La Gazzetta dello Sport facendo il punto della situazione sulla ripresa della Serie A

Marco Tardelli ha parlato a La Gazzetta dello Sport facendo il punto della situazione sulla ripresa della Serie A. Queste le sue parole.

RIPRESA – «Chi ama il calcio è contento, ma è una ripresa piena di dubbi: dall’applicazione del protocollo, al destino della Serie B e della C, di cui quasi non si par- la. Riusciranno ad applicarlo? Sarà sicuro per loro come per i giocatori di A? Siamo sotto lo stellone della fortuna: speriamo ci protegga. Si poteva fare di più? Per fare di più servirebbe il vaccino. Diciamo che si sta facendo tutto il possibile perché i giocatori siano costantemente controllati, protetti, in sicurezza».

LITIGI – «Se si è litigati troppo? Sì, molto. Ed è passato molto tempo: sembrava che il tra- guardo fosse sempre dietro l’angolo e invece non si arrivava mai. Ognuno ha cercato di coltivare il proprio orticello e alla gente questo ha dato molto fastidio: tanti tifosi non avrebbero voluto ricominciare».

CALCIATORI – «Se volevano riprendere? Alcuni sì e altri no, anche fra loro poca armonia e un po’ di confusione. Quelli di Serie A sono andati per conto loro, alcuni capitani spingevano per non giocare, altri invece non volevano farsi toccare lo stipendio. Sui tagli non c’è stato un accordo collettivo, si è lasciato che ogni club decidesse per i suoi tesserati: credo che l’Aic dovesse puntare a un’in- tesa che stabilisse tutele uguali per tutti».

CAMPIONATO CHE NON FINISCE – «La soluzione più naturale mi sembra considerare una classifica in base alle partite giocate sul campo: è lui che decide».

ALGORITMO«E’ l’ipotesi che mi ha divertito di più, ma mi è sembrato più che altro un annuncio ad effetto, un po’ la ricerca di un colpo a sorpresa. Non mi convince, come i playoff e i playout, ma alla fine se ne può anche discutere».