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Serie A

Toro, bocciato Sadiq: perché lui come vice-Belotti?

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L’acerbo Sadiq Umar non è ancora riuscito a dimostrare il proprio valore ad una squadra che ha bisogno di certezze

Dopo l’infortunio di Andrea Belotti, il classe ‘97, ha preso il centro della scena per diventare a tutti gli effetti il sostituto del numero nove granata. La pedina voluta fortemente dal ds Petrachi però non ha convinto. Le sue ultime prestazioni sono state motivo di dissenso da parte dei supporter, insoddisfatti delle scarso rendimento. Situazione difficile per il nigeriano che ad ora si ritrova ad avere 16 presenze e solo un paio di gol in Serie A.

La prematura sostituzione, dopo uno scarso primo tempo all’Artemio Franchi, ha fatto capire che il giocatore non è ancora pronto. Un Sadiq bocciato ha causato, nella seconda parte di partita, uno spostamento degli equilibri granata. Berenguer ha dovuto, per cause di forza maggiore, prendere posto come punta, con Niang che si è dovuto spostare al centro dell’attacco. Assetto che, come tutti hanno visto, non ha portato i suoi frutti.

Ad oggi il vero sostituto di Belotti non c’è. Inutili sono state le dichiarazioni di Mihajlovic per giustificare questo acquisto:«Quando devi prendere un vice-Belotti non è semplice. In questi casi, o si prende un anziano che si adatta alla panchina, o si prende un giovane». Le parole di Sinisa non hanno chiarito la superficialità con la quale è stato affrontato il calciomercato di quest’anno.

In molti si domandano perché sia stata preferita una pedina emergente ad un possibile giocatore con caratteristiche simili a quelle del Gallo. Viene da pensare che sia stata data per scontata la solidità di Belotti. Attaccante che, tra l’altro, sin dall’inizio del campionato, è stato travolto dagli innumerevoli falli delle squadre avversarie. Tanto che lo stesso Presidente Cairo tramite un’intervista a Radio 24, ha alzato a voce: «Tutelate Andrea Belotti: lo stanno massacrando». Un diretto appello agli arbitri, se si pensa che è uno degli attaccanti più tartassati d’Italia con 22 interventi irregolari ricevuti. Per questo, si doveva pensare che il calciatore bergamasco, nonostante la sua evidente forza fisica, fosse una pedina allo stesso tempo fragile e da preservare.