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Vignola: «Ho dormito con la Coppa delle Coppe. In quella Juve di campioni che ci facevo io? Mi ha voluto Platini in bianconero. Quando Trapattoni urlava noi capivano solo una cosa…»
Le parole di Beniamino Vignola, ex calciatore della Juve protagonista nella vittoria di Basilea in finale di Coppa delle Coppe
I tifosi della Juve lo ricordano soprattutto per Basilea, la finale di Coppa delle Coppe dove Beniamino Vignola ha fatto la differenza. Oggi su La Gazzetta dello Sport l’ex centrocampista bianconero degli anni ’80 rievoca quel periodo.
LA NOTTE DELLA COPPE DELLE COPPE – «Dopo la finale del 1984 a Basilea, Juventus-Porto 2-1, ho chiesto se quella notte potevo portare in camera con me la grande scatola di legno dove era conservata la coppa, nessuno obiettò. Compagno di stanza era il mio amico Stefano Tacconi, grande protagonista di quella partita. Lui scaricava la tensione fumando. Io mi sono addormentato abbracciato alla coppa».
BASILEA TOP DELLA CARRIERA – «Sì, una notte da favola. Segnai il gol dell’1-0, poi feci l’assist per il gol della vittoria di Boniek. Ma quel 1984 è stato un anno speciale. In Coppa delle Coppe giocai da titolare anche la semifinale con il Manchester United, quell’estate andai con l’Olimpica azzurra ai Giochi di Los Angeles. E in campionato ad aprile fui decisivo nella corsa allo scudetto, con una doppietta all’Udinese e un rigore all’ultimo minuto alla Fiorentina».
MEME – «Qua in ufficio, dietro la mia scrivania, tengo una foto, ci siamo noi della Juve che festeggiamo in campo quella Coppa delle Coppe. Ogni tanto mi giro, la guardo e penso: ma che ci faccio io in mezzo a tutti quei campioni? Platini, Boniek, Paolino Rossi, Tardelli, Scirea, Gentile, Cabrini. Dai, diciamolo (ride ndr), sembra un foto montaggio, anzi, un meme».
PLATINI LO VOLLE ALLA JUVE – «Diciamo che mi ha sponsorizzato lui. In un’intervista Michel disse che ero tra i giovani più promettenti della Serie A, così anche Boniperti si convinse».
TRAPATTONI – «Unico nel gestire lo spogliatoio. Discuteva spesso con Boniek. Zibì si lamentava perché nei finali di partita, quando eravamo in vantaggio, lo sostituiva e inseriva un difensore. Il Trap il martedì partiva con uno di quei discorsi suoi, sbraitava, batteva i pugni, non si capiva niente di quello che diceva, intuivamo solo che era molto arrabbiato».