Vignola: «Ripresa? Il primo punto di cui tener conto adesso è quello della salute» - Calcio News 24
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Vignola: «Ripresa? Il primo punto di cui tener conto adesso è quello della salute»

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Beniamino Vignola ha parlato della possibile ripresa della Serie A confrontando con il modello tedesco. Le sue parole

In esclusiva ai microfoni di Juventusnews24.com Beniamino Vignola ha parlato della possibile ripresa della Serie A e dell’ultima partita giocata da Michel Platini, suo ex compagno di squadra.

La Bundesliga è scesa in campo in questo weekend, mentre la soluzione italiana è più ingarbugliata. Pensa si andrà verso la ripresa della Serie A, dove ancora ci sono tante polemiche e discussioni?

«Più che tante polemiche ci sono tante discussioni, parliamo di un calcio che non è più quello di due mesi fa, il che è difficilmente comprensibile visto le logiche da attuare adesso. Credo che il primo punto di cui tener conto adesso sia quello della salute, quindi è chiaro che il resto è secondario. Stiamo parlando di un campionato che con le normative sanitarie che dovrebbero essere attuate, diventa un calcio un po’ diverso. Abbiamo visto la Bundesliga, a spalti vuoti, con delle normative che costituiscono un po’ un controsenso, dato che quello che si verifica in panchina non si verifica sul campo. Sono diversità di misure illogiche. Vedere le distanze in panchina mentre due metri più in là si gioca una partita di calcio, è un po’ un controsenso».

17 maggio del 1987: l’ultima partita di Platini con la maglia della Juve, vinta per 3-2 contro il Brescia. Cosa ricorda in particolare di quella gara? Ci fu un addio particolare tra voi compagni?

«È stato un addio un po’ amaro quello di Michel per la Juventus. Fu una partita giocata normalmente, una brutta partita, c’era brutto tempo. Alla fine ci fu un brindisi nello spogliatoio tra noi giocatori; normalmente il brindisi è per una cosa piacevole, una cosa che inizia, mentre lì era un addio per un giocatore che per la Juventus era stato di fondamentale importanza per tutti quegli anni. Non ci fu un addio particolare, perché non ci fu modo».