Zanetti ricorda: «Mourinho ti convinceva che avresti potuto sfidare il mondo» - Calcio News 24
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Zanetti ricorda: «Mourinho ti convinceva che avresti potuto sfidare il mondo»

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Javier Zanetti ha parlato sulle pagine di Sportweek ricordando il Triplete conquistato con l’Inter. Le sue parole

Lunga intervista a Javier Zanetti sulle pagine di Sportweek. Queste le parole del vicepresidente dell’Inter sul Triplete e Mourinho.

LITE PRIMA DI BARCELLONA INTER – «Perché mi chiede di quella discussione e non di un’altra? In quella stagione litigammo tra di noi mille volte, c’erano personalità fortissime. Magari era solo un modo di scaricare la tensione…».

MOURINHO – «Aveva un potere magico, differente da qualsiasi altro tecnico: davanti a lui, ti convincevi che avresti potuto sfidare il mondo. E che per lui l’avresti fatto. José ti entra dentro, non ti molla più. Lo faceva con tutti, prima di ogni singola partita, che si trattasse di Milito o Mariga era lo stesso. In allenamento si respirava un’aria particolare, tutti volevano rendersi disponibili, tutti andavano a mille. Paura di farsi male e saltare il finale di stagione? Mah, io e Samuel abbiamo fatto mezza Champions da diffidati, pensi cosa mi sarei perso se avessi preso un giallo a Barcellona…».

KIEV – «In Champions a Kiev eravamo fuori, all’intervallo Mourinho ci disse: “Ragazzi, o restiamo così e usciamo, oppure rischiamo”. Rischiammo e vincemmo. Ma se devo indicare una partita, dico la gara col Chelsea a Londra. Il sabato precedente avevamo perso a Catania, c’erano mille polemiche…»

INTERVALLO BARCELLONA INTER – «Il piano partita saltò dopo il rosso di Motta. Fu resistenza allo stato puro. All’intervallo Mourinho quasi non parlò. Ci disse solo: “Ragazzi, a rischiare qui sono solo loro».

FINALE CHAMPIONS – «Cosa ci disse prima della partita? Mourinho ci ricordò il progetto iniziale. E ci disse che eravamo a un passo dal fare la storia. Fu un discorso emozionante. Fu così convincente, Mou, che entrammo in campo con una concentrazione pazzesca. Me ne accorgo quando rivedo la foto in cui alzo la Coppa».