INTER – «Per ora è una fughina quella dell’Inter direi. Ma è pure indicazione sulla forza di una squadra che Inzaghi ha personalizzato sfruttando l’enorme e splendido lavoro di Conte. Le fondamenta le ha buttate giù Antonio, che ha pure vinto, poi Inzaghi è intervenuto con intelligenza, ci ha messo parecchio di suo e ha confermato ciò che si sapeva di lui. Complimenti anche a Marotta e Ausilio, perhè ceduti Lukaku e Hakimi e dovendo rinunciare a Eriksen sono andati a comprare uomini simili».
SCUDETTO – «Le prime tre sembra abbiano qualcosa in più, ma io ci aggiungo Atalanta e anche Juventus. La stagione è lunga, le difficoltà arriveranno, le coppe incideranno e ahimé anche il Covid potrà fare la sua parte. Credo in Gasperini e nel suo modo di giocare, credo in Allegri che ha impiegato del tempo per dare identità alla Juve, adesso capace di andare in avanti a pressare. C’è ancora molto da fare prima che si chiuda il discorso».
ROMA E LAZIO – «Sono entrate entrambe in una dimensione differente, per le quali è necessario avere fiducia e comprensione. So cosa significa immergersi nel calcio di Sarri, occorre partecipazione e mi aspettavo che si incontrasse qualche difficoltà».
CAGLIARI – «Non può immaginare quanto stia male. Non è neanche semplice farseme una ragione visti i giocatori in organico: tra Joao Pedro e Nandez, tra Marin e Carboni è racchiusa tanta forza. Mentre per adesso stanno emergendo solo debolezze».